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La chiesa di Santa Maria del Divino Amore nel cuore di Roma

In un primo tempo era stata dedicata ai Santi Cecilia e Biagio

L'interno della chiesa  |  | pubblico dominio L'interno della chiesa | | pubblico dominio

Nel cuore della vecchia Roma, tra piazza Fontanella Borghese e via dei Prefetti, c'è il vicolo del Divino Amore.

Il rione è quello di Campo Marzio, uno dei più antichi di Roma.

In questo luogo, cosi antico e bello del centro, si può ammirare la chiesa che porta l'omonimo nome.

Il luogo di culto è molto antico. Leggendo le fonti storiche sulla Città eterna, si scopre che, introno al 1131, in questa area già sorgeva un tempio, dedicato al culto di Santa Cecilia ed edificato sui resti dell'abitazione della martire o di un luogo nel quale la santa era solita ritirarsi in preghiera.

Nel 1575, Papa Clemente VII, della famiglia Medici, decise di affidare la chiesa alla cura della Confraternita dei materassai, mutando il nome in quello di San Biagio e Cecilia dei materassai, di cui il vicolo portava il nome.

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La consuetudine di affidare alcune rettorie, alla gestione delle associazioni laicali, era una tipica tradizione della devozione medioevale.

Tali aggregazioni, oltre a regolare l'esercizio del commercio e della propria arte, si occupavano anche di vivere ed approfondire la vita spirituale, favorendo momenti di intensa pietà, concretizzati da diverse pratiche religiose.

Ciò non fu secondario, in quell'epoca, in quanto tale compito, contribuì a favorire la fede e la cultura nella società.

Nel 1802, Papa Pio VII, visto il culto che il Popolo di Roma aveva per la Madonna del Divino Amore, volle dedicare questo luogo al culto della celebre icona mariana,

Ciò portò a riconsiderare il nome della chiesa, assumendo quello odierno di chiesa della Madonna del Divino Amore ed il vicolo ad assumere la medesima denominazione.

Il 24 giugno 1944, durante la Seconda Guerra mondiale, l'icona della Madonna, cara ai romani, dal Santuario di Castel di Leva, venne portata in questa chiesa per ripararla dai pesanti bombardamenti.

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Le testimonianze raccolte, in quei giorni, narrano che tanta fu l'affluenza dei fedeli, che fu necessario portare l'immagine nella parrocchia di San Lorenzo in lucina, per permettere un cosi ampio concorso di persone.

Tutt'oggi, entrando nella piccola chiesa, decorata da una particolare navata a botte, è possibile scorgere l'immagine della Madonna del Divino Amore, pronta ad accogliere i suoi figli che vengono nel silenzio di questo luogo, per salutare la bella Mamma del cielo.