Città del Vaticano , lunedì, 21. dicembre, 2020 12:21 (ACI Stampa).
Come ogni anno Papa Francesco incontra i dipendenti della Santa Sede e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con i rispettivi familiari, per gli auguri di Natale. In Aula Paolo VI il Papa accoglie coloro che ogni giorno si adoperano per la Città del Vaticano. "Sono riconoscente a ognuno di voi per il lavoro che svolgete con passione a servizio della Curia Romana e della Città del Vaticano. La pandemia ha determinato non solo una criticità sanitaria ma anche non poche difficoltà economiche a tante famiglie e istituzioni. Anche la Santa Sede ne ha risentito e sta facendo ogni sforzo per affrontare nel migliore dei modi questa situazione precaria", dice Papa Francesco.
"I nostri collaboratori, voi che lavorate nella Santa Sede, siete la cosa più importante: nessuno va lasciato fuori, nessuno deve lasciare il lavoro; i superiori del Governatorato e anche della Segreteria di Stato, tutti, stanno cercando i modi per non diminuire le vostre entrate e di non diminuire niente, niente in questo momento tanto brutto per il frutto del vostro lavoro. Si cercano tanto modi, ma i principi sono gli stessi: non lasciare il lavoro; nessuno va licenziato, nessuno deve soffrire l’effetto brutto economico di questa pandemia. Ma tutti insieme dobbiamo lavorare di più per aiutarci a risolvere questo problema che non è facile, perché voi sapete: qui, sia nel Governatorato, sia nella Segreteria di Stato, non c’è Mandrake, non c’è la bacchetta magica e dobbiamo cercare le vie per risolvere questo e con buona volontà, tutti insieme, lo risolveremo. Aiutatemi in questo e io aiuto voi: tutti insieme ci aiutiamo ad andare avanti come una stessa famiglia. Grazie..", dice il Papa a braccio.
Il Papa consiglia tre atteggiamenti, che devono essere ripresi dai pastori. "Imitando i pastori, siamo chiamati ad assumere tre atteggiamenti: riscoprire, contemplare, annunciare", dice Francesco.
"È importante riscoprire la nascita del Figlio di Dio come il più grande avvenimento della storia. È l’avvenimento predetto dai profeti secoli prima che accadesse. Senza di Lui l’uomo precipita nel male: nel peccato, nel vizio, nell’egoismo, nella violenza, nell’odio.", commenta così il Papa il primo atteggiamento.
Il secondo è quello della contemplazione. "Scopriamo che Dio manifesta la sua bontà in Gesù Bambino. Chi non si sente mosso da tenerezza di fronte a un piccolo bambino? In Gesù Bambino Dio si mostra amabile, pieno di bontà, di mansuetudine. Veramente un Dio così possiamo amarlo con tutto il cuore. Contemplare i presepi, è una figura il presepe che ci fa contemplare la misericordia di Dio che si è fatto bambino", dice Francesco.