Tolentino , giovedì, 17. dicembre, 2020 18:00 (ACI Stampa).
“Non riuscendo a vederne i limiti, neghiamo l’esistenza di Dio”: così scriveva negli anni ’60 Tullio Colsalvatico nel libro di aforismi ‘L’uomo, il tempo e l’amore’. Tullio Pascucci, nome anagrafico di Colsalvatico, nacque a Colvenale, tra Camporotondo e Tolentino (Mc), il 21 agosto 1901. Nel 1919 pubblicò presso la Tipografia Filelfo di Tolentino, con lo pseudonimo di Baronetto Sofia, la prima raccolta di prose e poesie alla quale negli anni successivi ne seguirono altre.
All’attività letteraria faceva seguire una attività intensa per l’elevazione culturale dei contadini: fondò ed istituì una ‘Fondazione Pio XI’, con lo scopo di ‘elevare la coltura religiosa – sviluppare l’agricoltura’ e per l’apertura di biblioteche (se ne contarono 14). Intorno al 1922 affiancò Umberto Tupini nella propaganda per il Partito Popolare. A Roma, dove fu ospite dell’on. Tupini, ebbe modo di inserirsi negli ambienti culturali della capitale, dove incontrò il filosofo e critico Adriano Tilgher; dopo una visita a casa sua perse alcuni fogli che Tilgher trovò e lesse. Si trattava della novella ‘La caffettiera’, di cui il critico fu entusiasta tanto da farla pubblicare sul quotidiano ‘Il Popolo di Roma’.
Ad Assisi conobbe il poeta danese Johannes Joergensen e ne frequentò la casa. Fondò organismi culturali di vasta risonanza come l’Istituto Internazionale di Studi Piceni (insieme a Roberto Massi, p. Stefano Troiani e Albertino Castellucci); ugualmente interessanti il Sodalizio dell’Ulivo e l’Istituto per la Storia dei Papi.
Collaborò a riviste nazionali ed estere e tenne conferenze in tante città d’Italia, in Spagna, Portogallo, Francia Danimarca, Finlandia, Svezia. Morì il 21 settembre 1980. Inoltre nel 2006 da Israele è arrivata la testimonianza dell’intervento di Tullio Colsalvatico che aiutò a salvarsi dal rastrellamento un gruppo di circa 40 ebrei, tra cui 12 bambini, rifugiatosi da Roma nella montagna maceratese, tantoché lo Vad Yashem, dopo le dovute conferme di testimonianze e documentazione, nel giugno 2009 lo ha riconosciuto ‘Giusto fra le Nazioni’, iscrivendo il suo nome nel Giardino dei Giusti di Gerusalemme.
Quindi nel quarantennale della morte abbiamo chiesto al presidente dell’omonimo circolo culturale tolentinate, il professor Franco Maiolati, di raccontarci Tullio Colsalvatico: “Leggendo le sue opere e investigando la sua vita attraverso testimonianze dirette di chi lo ha conosciuto e frequentato, riassumerei le caratteristiche della sua personalità in poche parole: amore per il prossimo, curiosità ed umiltà. La curiosità viene documentata molto bene anche dalla sua opera letteraria, sia poetica che narrativa in cui si scopre lo sguardo verso i particolari, sapendo cogliere nelle piccole azioni della vita quotidiana dei suoi personaggi i segni e i valori che danno senso alla vita”.