Città del Vaticano , martedì, 15. dicembre, 2020 18:00 (ACI Stampa).
Il 15 dicembre del 1920, esattamente cento anni fa, il re luterano di Danimarca dona un confessionale alla chiesa di Santa Maria in Traspontina.
Chi va verso la sagrestia di questa chiesa, che si trova in Via della Conciliazione, a pochi passi da Piazza San Pietro, vede sulla sua sinistra un confessionale in legno scuro. Sotto il cartello “Parroco”, un’iscrizione incisa nel legno ricorda la visita di Re Christian X e della Regina Alexandrina. La generosità dello stesso re viene ricordata anche dal suo monogramma su molti dei banchi della chiesa.
Perché un re luterano di un paese lontano dona un confessionale e un gran numero di banchi a una chiesa cattolica a Roma? Questi sorprendenti doni segnano il culmine di un movimento di riscoperta da parte dei danesi di un luogo romano particolarmente legato alle loro più antiche tradizioni cristiane. Già nel Seicento un convertito danese riesce a convincere Papa Urbano VIII di permettergli di fondare una cappella dedicata al santo nazionale danese, Knut, re di Danimarca nell’XI secolo. Questo convertito, Christian Payngk, era figlio del chimico della corte danese, e durante i suoi viaggi in Europa arriva a Roma dove diventa cattolico e poi sacerdote.
Payngk riesce a raccogliere mezzi abbondanti per la fondazione della cappella, che viene inaugurata il 7 gennaio 1640 in presenza del collegio cardinalizio, con la partecipazione del coro della Cappella Sistina e con fuochi di artificio. Sul pavimento, sotto una sedia usata dai sacerdoti carmelitani per ascoltare le confessioni, si legge ancora l’iscrizione su una tomba destinata esclusivamente ai danesi cattolici che muoiono a Roma (solis Danis in Rube fideque Romana obeuntibus). Viene istituito un fondo per finanziare la celebrazione di messe solenni ogni anno il 19 gennaio, la festa del santo.
Ma il tempo passa e i soldi finiscono. Nel 1841 il celebre scrittore danese Hans Christian Andersen visita la cappella durante un suo lungo soggiorno a Roma. San Knut è importante per lui.