Città del Vaticano , sabato, 12. dicembre, 2020 11:00 (ACI Stampa).
"Quest’anno le luci un po’ sommesse del Natale sono motivo di preghiera e ricordo delle tante persone che hanno sofferto e soffrono a causa della pandemia. In questa situazione abbiamo sentito ancora più forte l’interdipendenza che ci lega tutti". E' questa la riflessione che Papa Francesco offre ai promotori, agli organizzatori e agli artisti del Concerto di Natale in Vaticano, promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, e il cui ricavato sarà devoluto a favore della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes e della Fondazione salesiana Missioni Don Bosco.
Per il 2020 l'aiuto benefico sarà dedicato a tutti quanti soffrono per l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia. Missioni Don Bosco Onlus porta avanti in 55 Paesiazioni di sensibilizzazione, distribuzione di generi alimentari e di mascherine, assistenza per la didattica e l’accoglienza. La Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes si è occupata di arginare i rischi psicologici che la pandemia ha causato per giovani e anziani, promuovendo la Cultura dell’Incontro.
Per il Papa nella creazione artistica possiamo riconoscere tre movimenti. "Un primo movimento è quello dei sensi. Il secondo movimento, infatti, tocca l’interiorità della persona. Una composizione di colori o di parole o di suoni ha la forza di toccare l’animo umano. Si risvegliano memorie, immagini, sentimenti...C’è un terzo aspetto: la percezione e la contemplazione del bello generano un senso di speranza, che si irradia anche sul mondo circostante. A questo punto, il movimento esteriore e quello interiore si fondono e, a loro volta, incidono sulle relazioni sociali: generano l’empatia capace di comprendere l’altro, con cui tanto abbiamo in comune. Si tratta di una socialità nuova, non solo vagamente espressa ma percepita e condivisa", dice Francesco.
Per il Pontefice "questo triplice movimento di meraviglia, di scoperta personale e di condivisione produce un senso di pace". "Anche nello smarrimento provocato dalla pandemia, la vostra creatività può generare luce. , dice ancora il Papa.
Conclude infine il Papa rivolgendosi agli artisti: "La vostra è una vocazione alta e impegnativa, che esige mani pure e disinteressate per trasmettere verità e bellezza".