Il presepe monumentale di Castelli, straordinario polo della ceramica artistica d'Abruzzo e d'Italia, è un complesso scultoreo di 54 statue, opera corale dell'Istituto d'Arte di Castelli, città della Ceramica nota in tutto il mondo. Un'opera monumentale realizzata da docenti e allievi tra il 1965 e il 1975, e ormai storicizzata, scelta come esempio massimo dell'eccellenza del fatto a mano.
Sull'albero, EWTN/ACI Group ha raggiunto Jakob Štunf, Ambasciatore della Slovenia presso la Santa Sede. "Quest'anno in realtà è la seconda volta che la Slovenia regala un suo albero di Natale al Santo Padre - dice l'Ambasciatore - La prima volta è stata nel 1996. È stato l'anno in cui Papa Giovanni Paolo II, per la prima volta visitò la Slovenia, e poi è stato nel maggio di quell'anno e poi in dicembre; era una sorta di espressione di gratitudine nei suoi confronti per quella visita, è stata la prima volta che abbiamo donato un albero in Vaticano. Quest'anno è la seconda volta, dopo 24 anni, ma è ancora una bella occasione, una bella opportunità per noi".
Alessia Di Stefano, Consigliere comunale del Comune di castelli con delega al turismo e cultura, intervistata da EWTN / ACI Group commenta: "I nostri studenti e docenti che hanno realizzato il presepe hanno deciso di creare uno stile totalmente innovativo che però fosse in qualche modo legato alla tradizione Castellana. Per esempio il legame lo troviamo nei colori che compaiono nel presepe sono i 5 tipi della tavolozza Castellana. La Madonna ha un manto interamente ricoperto di stelle. Sono quelle stelle che normalmente vengono raffigurate sulla testa della Madonna e che qui vengono ad avvolgerla nel manto, in un abbraccio del Divino che si stende sulla Madonna".
Il Cardinale Bertello durante l'inaugurazione osserva: "L'albero ci ricorda la bellezza straordinaria della Slovenia e ci ricorda i 30 anni dell'indipendenza del Paese. Il presepio di Castelli è nuovo e ci fa vedere il valore del Vangelo che anima tutte le culture e tutti i mestieri".
Il Vescovo di Teramo-Atri, Monsignor Lorenzo Leuzzi, interviene così durante la cerimina di inaugurazione: "Abbiamo accolto con grande gioia l'invito di realizzare questo presepe che resterà nella memoria storica della nostra comunità. Non siamo di fronte ad un segno religioso tradizionale, nel presepe si nasconde la verità di Dio e dell'uomo. La nascita di Gesù è l'annuncio che Dio è presente nella storia. Dio è con noi sempre e non pone condizioni al suo desiderio di amore. Nel presepe c'è la certezza che camminando insieme costruiamo la civiltà dell'amore".
Durante l'inaugurazione questa sera è stata anche illuminata la figura della Sacra Famiglia rappresentata nella scultura Angels Unawares, presente in Piazza dal 29 settembre 2019. La scultura in bronzo, che raffigura una barca con un gruppo di migranti e rifugiati di diversa estrazione culturale e razziale, e di vari periodi storici, vede un'illuminazione particolare puntata sulle tre figure che riproducono la Sacra Famiglia di Nazareth. Un segno per evidenziare il significato profondo del Natale e ricordare che anche Gesù, con Maria Giuseppe, è stato un migrante, in fuga per salvare la vita. L’esatta copia della scultura è stata svelata lo scorso 8 dicembre nella Grand Army Plaza d New York, nel quartiere di Brooklyn, e anche questa, per tutto il periodo natalizio, verrà illuminata allo stesso modo.
Il Presepe e l'albero in Piazza San Pietro rimarranno esposti fino al 10 gennaio 2021, festa del Battesimo del Signore, con cui si conclude il Tempo di Natale.
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