Rieti , venerdì, 11. dicembre, 2020 14:00 (ACI Stampa).
Sono tante le richieste di preghiere che in questi giorni hanno ricevuto le Clarisse del Monastero Fara in Sabina, nel Lazio. E tutte hanno un solo perchè: Covid19. Loro, le sorelle di Francesco e Chiara, in quel piccolo mondo di pace e silenzio, si dedicano con i loro momenti di preghiera e ritiro ad esaudire le richieste di chi in Italia lotta contro il virus. C'è chi ce la fa e chi no. Ma loro ci sono sempre. La comunità monastica è sempre pronta a pregare, ad aiutare, a sostenere anche a distanza. Ma come stanno vivendo il Natale le suore di Fara in Sabina? Come vivono le clarisse eremite questo tempo cosi difficile? ACI stampa ne ha parlato con loro, ringraziando come sempre la disponibilità di Madre Chiara Annalisa Farfalla e della sua comunità monastica.
Come si stanno preparando le clarisse di Fara Sabina al Natale?
Ci prepariamo coscienti che anche in questo delicato e complesso 2020 il Messia, promesso, annunciato dai profeti e atteso da tutte le genti, sta per nascere. Per innalzare l’uomo Dio discende rivestendosi di carne mortale; che grande stupore! Si attendeva un re potente, e invece ecco un bambino in braccio ad una giovane madre. “O mirabile mistero” canta la Chiesa contemplando ogni Natale la nascita di Gesù a Betlemme. All’insaputa dei grandi di questo mondo avveniva l’evento che avrebbe segnato l’inizio della storia della salvezza: il Dio d’Israele, della stirpe di Davide, diventava il primo cittadino di un popolo nuovo da lui stabilito sulla legge dell’amore nell’unità. E ancora una volta la vita di Gesù attesta che non esiste un tempo più difficile dell’altro perché ogni tempo è tempo di salvezza. Qui e oggi è la nostra salvezza! Possa allora questa consapevolezza infiammare il nostro cammino affinché “lastella” continui a guidarci per essere un riflesso della Sua bellezza e della Sua bontà per condurre le sorelle e i fratelli all’Autore della vita.
Quali attività state riuscendo a portare avanti nonostante la difficile fase Covid?
Attualmente, dato il periodo natalizio, l’unica attività che si mantiene – ovviamente con risultati molto più bassi – è quella legata all’acquisto dei nostri prodotti interamente artigianali: ciambelline, crostate, salse per formaggi, miele, liquori, marmellate, icone, komboskini, rosari, lavorazione del legno, e molto altro ancora. D’altronde il lavoro rappresenta una componente importante nel nostro quotidiano: in quanto cristiani siamo chiamati a vivere in modo solidale con gli altri fratelli prolungando l'opera della creazione ed esaltando i talenti che il Creatore ci ha donato. Inoltre, come figlie di S. Chiara d'Assisi siamo invitate ad attuare quanto la nostra fondatrice ha lasciato nella Regola rispetto a questa tematica: "le sorelle alle quali il Signore ha dato la grazia di lavorare, lavorino, applicandosi a lavori decorosi e di comune utilità, con fedeltà e devozione, in modo tale che, bandito l’ozio, nemico dell’anima, non estinguano lo spirito della santa orazione e devozione, al quale tutte le altre cose temporali devono servire". (Reg. S. Ch. 7, 1-2).