New York City, New York , martedì, 29. settembre, 2015 14:42 (ACI Stampa).
Sì agli obiettivi di sviluppo sostenibile, ma sempre nell’ottica di uno sviluppo umano integrale. L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri vaticano,” ha preso la parola il 26 settembre alle Nazioni Unite, il giorno dopo il discorso di Papa Francesco. A conti fatti, l’adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile non poteva essere evitata. Ma la Santa Sede non manca di mettere i suoi puntini sulle “i”.
Degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, non possono certamente piacere quelli che prevedono la “salute sessuale e riproduttiva,” un eufemismo che le agenzie ONU usano per nascondere il diritto all’aborto. Ma di certo la Santa Sede apprezza “il focus dell’agenda sullo sradicamento della povertà e la fame, basato sulla centralità della persona umana e l’impegno correlato che nessuno può essere escluso.” Un tema, questo molto caro a Papa Francesco.
L’arcivescovo Gallagher riprende le parole del Papa alle Nazioni Unite, guarda già all’agenda del 2030, chiede che i nuovi obiettivi siano fondati sulla fraternità e sul rispetto della sacralità di ogni essere umano. Perché è così che si crea lo sviluppo umano integrale. E dunque – afferma il “ministro degli Esteri vaticano”- “l’Agenda per lo sviluppo del 2030 potrebbe essere efficace e pratiche se provvede ad accesso immediato, da parte di tutti, a beni materiali essenziali e rispetto per la vita di ciascuno di realizzare beni spirituali essenziali.”
Perché “lo sviluppo sostenibile” non può essere “concepito né misurato in termini meramente economici e statistici,” dato che la povertà ha molte forme. E allora c’è bisogno di “modelli di sviluppo che non compromettono la dignità umana, e la salute dell’ambiente.
L’arcivescovo Gallagher ripercorre il discorso di Papa Francesco alle Nazioni Unite. Ricorda il rischio di trasformarsi in uno strumento meramente burocratico, basandoci su obiettivi e indicatori statistici, e allo stesso tempo c’è il rischio di ridurre tutto ad una risposta teorica, che non tocca la pratica.