Città del Vaticano , venerdì, 4. dicembre, 2020 10:00 (ACI Stampa).
Oggi 4 dicembre, primo venerdì d'Avvento, sono iniziate, nell'Aula Paolo VI, le meditazioni del predicatore della Casa Pontificia Raniero Cantalamessa, creato cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 28 novembre scorso. Il tema che comprenderà anche le meditazioni dell'11 e del 18 dicembre è "Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore" dal Salmo 90, 12.
Alla presenza di Papa Francesco, il predicatore inizia: "Oggi l'umanità intera sperimenta un senso di caducità, il Signore a volte ci istruisce con i fatti. Nell'anno segnato dal coronavirus ci sono tanti insegnamenti che ognuno può trarre, sono riflessioni che possiamo fare qui anche tra di noi, ma è controproducente parlarne alla gente per non accrescere l'esasperazione".
Cantalamessa spiega che saranno tre le verità che verranno affrontate in queste meditazioni che "siamo tutti mortali, che la vita del credente non finisce con la morte, che non siamo soli sulla piccola barca del nostro pianeta perchè il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare intorno a noi".
Nella meditazione di oggi si riflette sulla morte. "Memento mori, ricordati che morirai. I monaci trappisti lo scelsero come motto del loro ordine - dice Cantalamessa - La morte è un ponte verso la fine eterna, il modo sapienziale di parlare della morte è riflettere sulla realtà dolorosa della morte. Così si parla della morte nell'Antico Testamento".
La morte è sempre stata trattata così. "Tale modo di guardare alla morte continua anche nel Vangelo. Vegliate perchè non sapete nè il giorno nè l'ora. Sant'Alfonso ha scritto un trattato intitolato "Apparecchio alla morte", un classico della spiritualità cattolica. Molti santi sono rappresentati davanti ad un teschio", dice il cappuccino.