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Il cardinale Bassetti, sono stato come Gesù nel deserto e sono arrivati gli angeli

Un messaggio di ringraziamento per chi lo ha assistito e per i media

Una foto del cardinale al momento di lasciare il Gemelli |  | FB/ Amilcare Conti Una foto del cardinale al momento di lasciare il Gemelli | | FB/ Amilcare Conti

“I giorni che ho vissuto in ospedale per via del COVID-19 sono stati un po’ come quelli di Gesù del deserto”.

Lo scrive il cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana,  che oggi ha lasciato il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, dove si trovava in convalescenza dopo aver superato il covid.

Nel suo grazie agli operatori sanitari che lo hanno assistito il cardinale ricorda appunto la permanenza di Gesù nel deserto. “Ho immaginato che si sia trattato di un tempo di solitudine profonda e di senso di abbandono, in cui avrà pensato alla sua vita passata e avrà sperato ancora in una vita futura bella. Ma il Vangelo aggiunge anche che «gli angeli lo servivano» (Mc 1,13). Quindi vuol dire che non era affatto solo: ha sentito intorno a sé la presenza di forze buone, che gli trasmettevano la vicinanza di Dio. Questa presenza mi ha consolato ogni volta che sono tornato a questo episodio del Vangelo”.

Angeli custodi scrive il cardinale “professionali e amabili”. Un grazie anche agli operatori della comunicazione. “Nella Bibbia, l’angelo è il messaggero: io mi sono sentito custodito da persone, che erano attente alla mia persona prima ancora che al mio ruolo, che hanno raccontato un uomo malato prima ancora che la malattia di un cardinale. Grazie a questa loro attenzione ho sentito vicina la presenza di tante persone che hanno pregato per me”.

Infine un incoraggiamento “a cercare i semi di speranza sparsi nella quotidianità per costruire una società più bella, fondata sulla fraternità. Il Signore benedica questi angeli, che sanno servire la verità con carità”.

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