Istanbul , giovedì, 3. dicembre, 2020 15:00 (ACI Stampa).
Hagia Sophia e San Salvatore in Cora ad Istanbul hanno avuto un destino comune. Entrambe chiese, poi diventate moschee, poi museo, e poi di nuovo moschee quest’anno, con due decreti dei tribunali turchi appoggiati dal governo di Erdogan. Il fatto è che entrambi gli edifici sono parte del patrimonio UNESCO, la loro conversione in moschea rischia di far andare perduti (o rendere invisibili) parte delle loro straordinarie opere. E così l’UNESCO ha deciso di mandare un inviato per controllare lo stato dei due edifici, il prossimo gennaio.
L’indagine dell’UNESCO è iniziata già con delle ispezioni ad ottobre, ma sarà a gennaio che Mounir Bouchenaki, archeologo algerino di fama internazionale, sarà ia Istanbul per verificare in che modo le ex chiese sono state cambiate.
La decisione dell’agenzia ONU per la cultura è arrivata a seguito di varie voci riguardanti i cambiamenti in corso nei vari monumenti. Ci sono, in particolare, i mosaici cristiani da preservare, che avevano fatto la bellezza di Santa Sofia e che avevano reso San Salvatore in Cora “la Cappella Sistina” di Turchia.
La decisione dell’UNESCO viene anche a seguito di una serie di polemiche che si sono scatenate dopo alcune dichiarazioni Mehmet Nuri Ersoy, ministro turco della Cultura e del Turismo, che aveva detto a inizio novembre che l’UNESCO “accetta il punto di vista turco sulla riutilizzazione di entrambi i musei.
Ernesto Ottone, vicesegretario generale dell’UNESCO, a seguito di queste dichiarazioni ha deciso la missione, preoccupato da possibili interferenze turche su entrambi gli edifici.