Parigi , lunedì, 30. novembre, 2020 14:00 (ACI Stampa).
Questa volta il Consiglio di Stato ha dato ragione ai vescovi di Francia. Dopo la decisione del governo di limitare a 30 il numero massimo di partecipanti alle celebrazioni religiose, non importa quanto il luogo di culto fosse grande, i vescovi avevano protestato con il governo e si erano appellati al Consiglio di Stato Questo il 29 novembre ha dato ragione ai vescovi. Ora il governo ha 3 giorni per modificare il decreto.
“Al presidente del Consiglio – si legge nella sentenza del più alto tribunale amministrativo francese – è ordinato di modificare entro tre giorni le disposizioni del decreto che limita il numero di fedeli a 30, adottando misure strettamente proporzionate per vigilare sui raduni e sugli incontri delle istituzioni religiose”.
La protesta dei vescovi era anche motivata dal fatto che lo scorso 28 novembre era stato permesso ai negozi “non essenziali” di riaprire, mentre il governo aveva mantenuto la misura della limitazione alle partecipazioni religiose, nonostante fosse la prima domenica di Avvento. C’è da dire che i vescovi francesi, seppur fermi nella protesta, hanno celebrato questa prima domenica di Avvento rispettando le norme del governo, per quanto considerate inique.
Il Consiglio di Stato ha fatto notare nella sentenza che il limite a 30 persone “renderà in molti luoghi impossibile ai fedeli partecipare alle celebrazioni. Nonostante l’aumento della partecipazione dei fedeli”.
Poche ore dopo la decisione, nella serata del 29 novembre, Jean Castex, primo ministro francese, ha incontrato a Matignon l’arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza Episcopale Francese, accompagnato da una delegazione, in quello che è stato poi definito “un incontro costruttivo”.