Roma , giovedì, 26. novembre, 2020 14:00 (ACI Stampa).
Da domenica prossima 29 novembre, I di Avvento, entra il vigore la nuova edizione del Messale che apporta alcune modifiche alla traduzione di alcuni testi liturgici, tra cui Padre nostro e Gloria. Aci Stampa ha parlato di queste modifiche e del loro significato con Monsignor Claudio Maniago, Vescovo di Castellaneta e Presidente della Commissione CEI per la Liturgia, tra i principali curatori di questo lungo e delicato lavoro.
La prima cosa da ribadire è che non si tratta di un nuovo messale quindi di una nuova celebrazione dell'Eucarestia quanto piuttosto di una nuova edizione del Messale così come ci è stato offerto dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano secondo. Quindi l’impianto generale della Messa rimane invariato mentre fra le novità più rilevanti, si possono trovare una traduzione più fedele e migliorativa e testi nuovi sia tradotti dell'edizione tipica, sia pensati e composti in lingua italiana. Significativa è la novità introdotta nell'atto penitenziale all’inizio della celebrazione, dove con un linguaggio maggiormente inclusivo non ci si rivolge più a “voi fratelli”, ma a “voi fratelli e sorelle”; e questa attenzione si ripropone anche in altri parti del rito. La maggioranza dei cambiamenti si hanno nei testi che pronuncia il sacerdote mentre si è avuta una particolare attenzione a non mutare le risposte dei fedeli, se non in alcuni casi sporadici ma significativi. Infatti, oltre al linguaggio inclusivo dell'atto penitenziale, si è rivista la traduzione dell'inizio dell’inno del Gloria - per cui d'ora in avanti si pregherà o si canterà dicendo “e pace in terra agli uomini amati dal Signore”- e, cambiamento più significativo, del Padre nostro, la preghiera più cara alla cristianità: oltre a un “anche” che si aggiunge, il “non indurci in tentazione” d’ora in poi sarà “non abbandonarci alla tentazione” che meglio esprime il volto paterno di Dio a cui ci stiamo rivolgendo. È stata inoltre aggiornata la parte che riguarda la celebrazione della memoria dei Santi, introducendo quelli che sono stati recentemente inseriti nel calendario. È un libro rinnovato anche nella veste tipografica: nuovo il formato, nuova la rilegatura, nuovo il carattere e il tipo di carta. Nuove sono anche le immagini che corredano il testo perché in linea con una scelta che caratterizza i libri liturgici negli ultimi anni, si è scelto un artista contemporaneo, Mimmo Paladino autore italiano di fama internazionale.
Quali sono stati i motivi che hanno portato a queste modifiche?
Il motivo principale che ha portato a questa e a queste modifiche è stato quello di una maggior fedeltà al testo latino perché non se ne alterasse il senso originario, ma anzi lo si specificasse sempre di più. L'esempio più eclatante è il cambiamento fatto nel Padre Nostro: non sarebbe stata alterato questo testo così caro ai cristiani, se non per sottolineare il senso più profondo della preghiera che ha insegnato Gesù, cioè mostrare la paternità di Dio che nell’espressione “non ci indurre in tentazione”, sembrava invece che stesse in agguato per tendere insidie e tranelli ai suoi figli. Nella nuova espressione invece si coglie una vicinanza paterna che non viene mai meno anche nel momento della prova.
Come pensa saranno accolte queste novità dai fedeli?