Philadelphia , domenica, 27. settembre, 2015 19:25 (ACI Stampa).
Papa Francesco ha incontrato 5 vittime di pedofilia nella mattina, e ne ha voluto dare personalmente l’annuncio ai vescovi che ha incontrato poco dopo l’incontro nel seminario di San Carlo Borromeo. Ma la vera novità dell’incontro è che le 5 vittime non avevano tutti subito abusi da membri del clero, ma anche da educatori o in famiglia.
Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, dà qualche dettaglio dell’incontro nel briefing con i giornalisti, l’ultimo di questo lungo viaggio del Papa a Cuba e negli Stati Uniti. E sottolinea che proprio il fatto che non sono tutte vittime di abusi del clero è la nota di novità. “Si è allargata la prospettiva, è un approccio nuovo, che riguarda la necessità di creare un ambiente sano a tutti i livelli,” ha sottolineato padre Lombardi.
Così, da una parte Papa Francesco prosegue nella decisione di mostrare un forte impegno personale nel combattere la pedofilia: ha voluto si sapesse che il processo all’arcivescovo Wesolowski (poi deceduto) fosse stato voluto da lui; ha voluto stabilire una Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori; ha voluto dire personalmente ai vescovi che ha incontrato le vittime. Ma ha anche voluto allargare il problema, mostrare che non si tratta solo di un problema interno alla Chiesa cattolica. Dopo il periodo della guarigione, è il periodo di voltare pagina, per la Chiesa negli Stati Uniti e per tutta la Chiesa.
Secondo il comunicato della Sala Stampa vaticana diffuso poco dopo l’incontro, le vittime erano 5 persone adulte, 3 donne e 2 uomini, che “hanno subito abuso quando erano minori di età. Ognuno di essi era accompagnato da un familiare o persona di sostegno.” Aggiunge padre Lombardi durante il briefing: “Il gruppo era in tutto di 12 persone”.
Di questi, almeno uno era non credente, tre erano stati abusati da sacerdoti, e gli altri due da educatori cattolici o in famiglia.