Loreto , venerdì, 20. novembre, 2020 12:30 (ACI Stampa).
Per un paio di mesi a fare missione. Ma dietro casa E’ questa la proposta di Missio Marche per i giovani. Nonostante e forse proprio per sfidare le chiusure che vengono dalla pandemia. Per non restare con il cuore chiuso.
Padre Renato Zilio Direttore Migrantes Marche ci racconta cosa faranno concretamente i giovani che scelgono di fare questa esperienza.
“La nostra comunità è di missionari scalabriniani, rivolti e impegnati in particolare al fenomeno migratorio. Qui a Loreto un missionario che era stato lungamente in America latina ora si dedica al Centro Ascolto della Basilica e ad alcune Case di Riposo locali, un altro è impegnato sul versante della Migrantes del coordinamento delle iniziative migranti nelle Marche. Inoltre una giovane coppia gestisce la casa e l’accoglienza di gruppi, parrocchie o famiglie. Abbiamo pensato a un’iniziativa simile dopo averla sperimentata nel Centro di Accoglienza di Ecoublay alla periferia di Parigi e diffusa da Famiglia Cristiana.
Cioè la condivisione con giovani di una vita semplice, familiare, momenti di preghiera, di lavoro manuale, di accoglienza di gruppi e di conoscenza del territorio sono gli ingredienti di questa proposta. Maturano essi, così, in qualche mese responsabilità, apertura di mente e di cuore, inoltre quell’arte rara che si chiama “prendersi cura” delle cose, degli imprevisti e delle persone. Inoltre, si aiuta il giovane ad uscire dalla “logica del simile e dell’identitario” (il mio nido, i miei amici, le mie abitudini, le mie idee…) per entrare nella “ logica dell’alterità “, dell’altro differente da me, da ascoltare, da accogliere e da rispettare. Praticare, così, quel proverbio africano che suggerisce: “ Se tu hai la mia stessa idea sei mio fratello, se hai un’idea differente sei due volte mio fratello, perchè scambiando, cresciamo entrambi in umanità “.
Non si è stabilito che cosa possa fare un giovane, perché dipenderà anche dai suoi desideri e dai suoi talenti e capacità. Ma potrà essere un servizio di accoglienza, di lavoro manuale, la preghiera, la visita di questa regione “plurale” come le Marche, disseminata di venerabili abbazie, di stupendi borghi antichi, di paesaggi mozzafiato, che invitano alla contemplazione. Infine, sarà collaborare a iniziative interessanti per i migranti del territorio. Oltre che a coltivare una familiarità con la vicina basilica della Santa Casa, centro di spiritualità mariana internazionale. In fondo, un giovane potrà cimentarsi perfino con la cucina e saper preparare una bella spaghettata originale. Insomma, lo spirito di famiglia e la libertà di iniziativa e di collaborazione saranno i due maggiori ingredienti del menù della casa.