“La Chiesa e la società possono e devono entrare in un nuovo dialogo. Senza in alcun modo distogliere l'attenzione dalla responsabilità della Chiesa, non possiamo ignorare il fatto che la maggior parte della violenza con implicazioni sessuali avviene nelle nostre famiglie e nel contesto di parentela e di vicinato. Dobbiamo inoltre prendere atto con particolare preoccupazione del fatto che gli abusi sessuali nei confronti dei minori circolano sempre più spesso attraverso i social media e internet”. Lo scrive Monsignor Ivo Muser, Vescovo di Bolzano-Bressanone, nella lettera pastorale scritta in occasione della Giornata per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale e della Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Proprio perché l'abuso può accadere e accade spesso e ovunque dentro e fuori la Chiesa – prosegue il Vescovo - è necessario un radicale cambiamento di mentalità, che sia profondamente umano e cristiano: da una cultura dell’ignorare a una cultura del vigilare; da una cultura della non ingerenza a una cultura della trasparenza, dell‘apertura e della corresponsabilità”.

“La nostra Diocesi – sottolinea Monsignor Muser - vuole sensibilizzare a una cultura aperta al colloquio, affinché l'abuso non rimanga più un tabù e non distrugga la vita delle persone. In una campagna di informazione e sensibilizzazione la Diocesi sta distribuendo manifesti con la scritta "Stop agli abusi nell'ambito ecclesiale", per l’affissione nelle bacheche e la diffusione attraverso altri media. Invitano le persone a contattare lo Sportello diocesano in caso di sospetti, indizi o casi di abuso. Oltre ai manifesti, specifici volantini informano sugli obiettivi e i compiti del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili e sullo Sportello diocesano. Con questa campagna la nostra Diocesi ribadisce il giudizio di fondo: tutte le forme di abuso e di violenza sono contrarie allo spirito del Vangelo. Seguendo le linee guida della Conferenza Episcopale Italiana, ci concentriamo sulla prevenzione come nostro compito pastorale peculiare per creare un ambiente sicuro per i bambini e gli adolescenti”.

“Tutti i responsabili negli ambiti ecclesiali – conclude il prelato - sono chiamati ad assicurare che al proprio interno sia garantita la tutela dei minori. Il bene dei bambini e degli adolescenti, così come quello degli adulti vulnerabili, ha la massima priorità secondo la visione cristiana di Dio e dell'uomo. La Diocesi si impegna per una posizione chiara e decisa della comunità contro gli abusi sessuali e contro tutte le forme di violenza. In presenza di sospetti, segnalazioni o casi di abuso in ambito ecclesiale, è necessario contattare immediatamente lo Sportello diocesano, dove saranno definiti e avviati i passi successivi. Ogni segnalazione viene presa sul serio, indipendentemente dal fatto che il caso sia attuale o risalga al passato. Si vuole creare una base di fiducia affinché il tema dell'abuso possa essere discusso apertamente e il tabù venga infranto; si esorta ad avere il coraggio civile di rompere il silenzio davanti a sospetti, segnalazioni o casi di abuso e a informarne lo Sportello diocesano”.