Philadelphia , domenica, 27. settembre, 2015 15:45 (ACI Stampa).
“La famiglia per la Chiesa non è prima di tutto un motivo di preoccupazione, ma la felice conferma della benedizione di Dio al capolavoro della creazione”. Lo ha detto Papa Francesco incontrando i Vescovi partecipanti all’Incontro Mondiale delle Famiglie di Philadelphia.
La Chiesa – ha spiegato il Papa – quotidianamente e ovunque si rallegra “per il dono di quel popolo numeroso di famiglie che, anche nelle prove più dure, onorano le promesse e custodiscono la fede! Ecco, direi che il primo slancio pastorale che questo impegnativo passaggio d’epoca ci chiede è proprio un passo deciso nella linea di questo riconoscimento. La stima e la gratitudine devono prevalere sul lamento, nonostante tutti gli ostacoli che abbiamo di fronte. La famiglia è il luogo fondamentale dell’alleanza della Chiesa con la creazione di Dio. Senza la famiglia, anche la Chiesa non esisterebbe”.
Non dobbiamo dimenticare però “la profonda trasformazione del quadro epocale, che incide sulla cultura sociale – e ormai anche giuridica – dei legami familiari e che ci coinvolge tutti, credenti e non credenti. Il cristiano non è immune dai cambiamenti del suo tempo, e questo mondo concreto, con le sue molteplici problematiche e possibilità, è il luogo in cui dobbiamo vivere, credere e annunciare”.
Oggi la connessione tra “’istituzione civile” e “sacramento cristiano” non è più così solida. “La cultura attuale – ha osservato il Pontefice – sembra stimolare le persone a entrare nella dinamica di non legarsi a niente e a nessuno. Non dare fiducia e non fidarsi. Perché la cosa più importante oggi sembrerebbe essere andare dietro all’ultima tendenza o attività. E questo anche a livello religioso. Ciò che è importante oggi lo determina il consumo”.
Questo modo di ragionare crea “una cultura che scarta tutto ciò che non serve più o non soddisfa i gusti del consumatore. Questo produce una grande ferita. Oserei dire che una delle principali povertà o radici di tante situazioni contemporanee consiste nella solitudine radicale a cui si trovano costrette tante persone. Inseguendo a un mi piace, inseguendo l’aumento del numero dei followers in una qualsiasi rete sociale, così le persone seguono la proposta offerta da questa società contemporanea”.