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Per l'Università di Lublino alcuni media diffamano Giovanni Paolo II per colpire la Chiesa

Dietro le tesi soggettive che diffamano S. Giovanni Paolo II, non ci sono fatti o riscontri oggettivi

La sede storica della Università Cattolica di Lublino San Giovanni Paolo II |  | Wikipedia La sede storica della Università Cattolica di Lublino San Giovanni Paolo II | | Wikipedia

Il Rettorato del'Università Cattolica di Lublino Giovanni Paolo II in comunicato diffuso sabato chiarisce che non può però restare indifferente verso "false accuse, calunnie e diffamazioni, rivolte recentemente nei confronti del nostro santo patrono".

Il Rettorato mette in evidenza il dolore e le sofferenze delle vittime di reati sessuali. “Esprimiamo loro la nostra profonda vicinanza e assicuriamo loro il nostro sostegno e le nostre preghiere, nonché l'aiuto che possono ricevere nella comunità ecclesiale. È assolutamente necessario che gli autori degli abusi siano giudicati in modo equo, che si pentano e chiedano perdono per i loro ignominiosi peccati. È inoltre necessario aumentare costantemente il livello di sicurezza dei bambini e dei giovani in tutti gli ambienti”.

Ma aggiunge: “Osservando la narrazione presentata da alcuni media, che seguono opinioni espresse da commentatori selezionati, è difficile non notare che sono guidati innanzitutto da una sistematica o progettata avversione nei confronti della Chiesa cattolica. Le tesi soggettive espresse da alcuni circoli non sono in alcun modo basate su fatti e riscontri oggettivi, o anche solo presentati nella Relazione della Segreteria di Stato della Santa Sede su Theodore McCarrick”, 

Il Rettore e i ViceRettori dell'Università, il cui docente era S. Giovanni Paolo II, sottolineano che dai documenti si evince chiaramente come sia stato cinicamente ingannato da McCarrick, mentre le azioni del Santo Padre non hanno rivelato alcuna incuria o omissione.

"I tentativi di scaricare su S. Giovanni Paolo II la responsabilità per la tragedia delle persone che sono state vittime di abusi sessuali da parte del clero sono insinuazioni e manipolazioni. È stato proprio il Papa polacco ad iniziare la lotta contro gli autori di questi atti scandalosi che ledono la dignità fondamentale dei più deboli, introducendo il principio di 'tolleranza zero per la pedofilia'. 
S. Giovanni Paolo II già nel 1993, aveva annunciato ai vescovi statunitensi che nel caso di reati sessuali, le punizioni canoniche, inclusa l'espulsione dal sacerdozio, sarebbero state necessarie e pienamente giustificate. Aveva aggiunto che avrebbero dovuto mettere in rilevo l'importanza del danno e del male fatto. Il Santo Padre, ricordando le parole evangeliche di Gesù, aveva sottolineato in una lettera ai vescovi americani che 'per chi semina scandalo, sarebbe meglio che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato in mare' " – si legge nel comunicato.

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Il Rettorato dell'Università Cattolica di Lublino ci ricorda che nel 2002 S. Giovanni Paolo II aveva detto ai vescovi statunitensi che i reati sessuali commessi da persone della Chiesa avevano bisogno di un rapido chiarimento e li aveva definiti come "un crimine scioccante". “Aveva rivolto parole simili anche ai vescovi irlandesi, parlando della "natura diabolica" di questi atti e della necessità di individuare e punire gli autori. S. Giovanni Paolo II nel 2001 aveva pubblicato un documento, motu propio 'Sacramentorum sanctitatis tutela'. In esso, aveva stabilito che tutti i casi relativi all'abuso sessuale da parte del clero fossero deferiti alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

Di fronte a questi fatti, esprimiamo la nostra ferma obiezione agli autori di pubblicazioni false e tendenziose, il cui fine non è il bene delle vittime di abusi e la protezione assoluta dei bambini e dei giovani, ma diffamare il buon nome di S. Giovanni Paolo II e minare la sua autorità"-  si legge nel testo del Rettorato dell'Università Cattolica di Lublino.

Il Rettorato aggiunge che il pontificato di questo Papa ha avuto una grande influenza sulle sorti della Chiesa, del mondo, dell'Europa e della Polonia. "La persona, lo stile personale di azione e gli insegnamenti radicati nel Vangelo di S. Giovanni Paolo II sono per noi un esempio, una fonte di ispirazione e un orientamento nella nostra quotidiana lotta per il rispetto della dignità e della sacra inviolabilità di ogni persona umana. Sono inoltre il massimo imperativo nel sollecitare la protezione dei bambini e degli adolescenti, cioè le persone più esposte allo sfruttamento e alle varie forme di manipolazione”, sottolineano il Rettore e Vicerettori dell'Università Cattolica di Lublino.