Lublino , lunedì, 16. novembre, 2020 9:00 (ACI Stampa).
Il Rettorato del'Università Cattolica di Lublino Giovanni Paolo II in comunicato diffuso sabato chiarisce che non può però restare indifferente verso "false accuse, calunnie e diffamazioni, rivolte recentemente nei confronti del nostro santo patrono".
Il Rettorato mette in evidenza il dolore e le sofferenze delle vittime di reati sessuali. “Esprimiamo loro la nostra profonda vicinanza e assicuriamo loro il nostro sostegno e le nostre preghiere, nonché l'aiuto che possono ricevere nella comunità ecclesiale. È assolutamente necessario che gli autori degli abusi siano giudicati in modo equo, che si pentano e chiedano perdono per i loro ignominiosi peccati. È inoltre necessario aumentare costantemente il livello di sicurezza dei bambini e dei giovani in tutti gli ambienti”.
Ma aggiunge: “Osservando la narrazione presentata da alcuni media, che seguono opinioni espresse da commentatori selezionati, è difficile non notare che sono guidati innanzitutto da una sistematica o progettata avversione nei confronti della Chiesa cattolica. Le tesi soggettive espresse da alcuni circoli non sono in alcun modo basate su fatti e riscontri oggettivi, o anche solo presentati nella Relazione della Segreteria di Stato della Santa Sede su Theodore McCarrick”,
Il Rettore e i ViceRettori dell'Università, il cui docente era S. Giovanni Paolo II, sottolineano che dai documenti si evince chiaramente come sia stato cinicamente ingannato da McCarrick, mentre le azioni del Santo Padre non hanno rivelato alcuna incuria o omissione.
"I tentativi di scaricare su S. Giovanni Paolo II la responsabilità per la tragedia delle persone che sono state vittime di abusi sessuali da parte del clero sono insinuazioni e manipolazioni. È stato proprio il Papa polacco ad iniziare la lotta contro gli autori di questi atti scandalosi che ledono la dignità fondamentale dei più deboli, introducendo il principio di 'tolleranza zero per la pedofilia'.
S. Giovanni Paolo II già nel 1993, aveva annunciato ai vescovi statunitensi che nel caso di reati sessuali, le punizioni canoniche, inclusa l'espulsione dal sacerdozio, sarebbero state necessarie e pienamente giustificate. Aveva aggiunto che avrebbero dovuto mettere in rilevo l'importanza del danno e del male fatto. Il Santo Padre, ricordando le parole evangeliche di Gesù, aveva sottolineato in una lettera ai vescovi americani che 'per chi semina scandalo, sarebbe meglio che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato in mare' " – si legge nel comunicato.