Città del Vaticano , giovedì, 12. novembre, 2020 17:00 (ACI Stampa).
“Guardando al futuro, ho fiducia che nessuna battuta d’arresto o sfida, personale o istituzionale, potrà distrarvi o scoraggiarvi dal rispondere generosamente alla chiamata urgente di promuovere la cultura della vicinanza e dell’incontro tramite la difesa determinata dei diritti di coloro che accompagnate ogni giorno”.
Così scrive Papa Francesco nel suo messaggio per i 40 anni del JRS. “I miei pensieri vanno specialmente ai tanti uomini, donne e bambini che si rivolgono al JRS per cercare rifugio e assistenza”.
Il Papa ricorda la nascita del Jesuit refugees service: “ Di fronte alle sofferenze di coloro che scappavano dalla loro terra in cerca di salvezza a causa della guerra in Vietnam, Padre Arrupe trasformò il suo sgomento in una attenzione profondamente pratica per il loro benessere fisico, psicologico e spirituale.”
Prosegue la lettera: “Oggigiorno troppe persone nel mondo sono costrette ad aggrapparsi a barconi e gommoni nel tentativo di cercare rifugio dai virus dell’ingiustizia, della violenza e della guerra. Alla luce di queste gravi ineguaglianze, il JRS ha un ruolo cruciale nel far conoscere e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla realtà dei rifugiati e degli sfollati. È vostro compito vitale tendere la mano dell’amicizia a coloro che sono soli, separati dalle loro famiglie, o abbandonati, accompagnandoli e amplificandone la voce, e soprattutto garantendogli l’opportunità di crescere attraverso i vostri programmi di istruzione e sviluppo.
La vostra testimonianza dell’amore di Dio nel servire rifugiati e migranti è anche fondamentale per costruire una “cultura dell’incontro” che da sola pone le basi per una solidarietà autentica e durevole per il bene della famiglia umana”.