Città del Vaticano , martedì, 10. novembre, 2020 9:00 (ACI Stampa).
Lo Stato della Città del Vaticano è il più piccolo degli stati del mondo: occupa soltanto 44 ettari. Ma non tutti si rendono conto che i 2/3 di questa superficie sono occupati dai Giardini Vaticani. Qui si trovano i bellissimi giardini all’italiana, il giardino all’inglese detto bosco, i semplici prati. In questo scenario naturale sono state costruite molteplici fontane e si trovano anche le storiche costruzioni come i frammenti della muraglia medievale o la bellissima Casina di Pio IV.
Nei Giardini, tra l’abside della basilica e il Governatorato, si trova un angolo particolare: il grande prato sul pendio del Colle Vaticano dove troneggia lo stemma floreale del Papa regnante. Questo stemma in fiori è l’oggetto della cura particolare dei giardinieri vaticani: dal 1993 si occupa di esso Bruno Pedditzi. All’inizio lo faceva con i colleghi anziani: da loro ha imparato come si cura questo particolarissimo “tappeto” di fiori.
Ogni Papa ha un altro stemma con diverse figure e colori, perciò cambia lo scudo, invece tutta la “cornice” rimane uguale ed è formata dalla mitra collocata tra chiavi decussate d’oro e d’argento, rilegate con un cordone rosso.
Come viene formata la “cornice” dello stemma con la mitra?
La mitra ha una forma complessa ed è fatta da buxus semper virens (varietà pumila) che è sempre potata allo stesso modo. Invece con Euonymus Aureus, cioè evonimo variegato, facciamo la siepe ed anche la chiave d’oro ma per avere questo colore giallastro deve rimanere nana, perciò deve essere sempre potata. Invece la chiave argento è fatta con la pianta Helichrysum: sono piante stagionali, perciò vanno cambiate almeno una volta l’anno per avere questo colore argento. (l’Helychrisum è perenne ma la cambiamo ogni 2 anni perché potandola di continuo si rovina)