Il diritto di voto riguarda 56 membri dell’Ordine: il Luogotenente Interinale, i membri del Sovrano Consiglio, il Prelato, i Procuratori, i Balì Professi, un Professo e un membro in obbedienza, cinque Reggenti dei Sottopriorati e quindici Presidenti delle Associazioni nazionali, tra le quali due donne.
I membri provengono da Argentina, Perù, Stati Uniti, Libano, Inghilterra, Francia, Svezia, Austria, Germania, Spagna, Polonia, Belgio, Svizzera.
Spiega ancora l’Ordine di Malta che “secondo la Costituzione, il Gran Maestro quale superiore religioso e sovrano deve dedicarsi pienamente all’incremento delle opere dell’Ordine di Malta, oggi presente in 120 paesi del mondo, ed essere d’esempio per tutti i membri nell’osservanza religiosa”.
Con la sua morte, Fra’ Dalla Torre ha lasciato un vuoto difficile da colmare, sia per le sue doti di mediazione che avevano permesso allo SMOM di superare la crisi interna, ma anche per la difficoltà a trovare candidati idonei per il ruolo di Gran Maestro.
Attualmente, infatti, l’Ordine di Malta è composto di tre ceti. Il primo è costituito dai cavalieri di giustizia, detti anche professi, e i cappellani conventuali professi che devono emettere la professione dei voti di povertà castità e obbedienza, e che sono religiosi a tutti gli effetti. Il secondo ceto è quello di obbedienza, e gli appartenenti a questo ceto si obbligano ad una vita di perfezione cristiana, secondo il proprio Stato, nello spirito dell’ordine e nell’ambito delle sue opere. Infine, il “terzo ceto” costituito da membri laici che non emettono voti religiosa, né promessa.
Solo chi appartiene al primo ceto può finora essere eletto Gran Maestro. Inoltre, per essere ammessi nell’Ordine, sia come Cavalieri di Giustizia e sia come Cavalieri di Onore e Devozione, occorre dimostrare la nobiltà duecentenaria di quattro quarti, cioè del padre, della madre, dell’avola paterna e dell’avola materna. Era stato anche proposto che la norma dei quarti di nobiltà fosse emendata, per ampliare il possibile bacino di scelta del Gran Maestro, ma questa norma non è mai stata approvata.
La scelta del nuovo Gran Maestro o Luogotenente sarà dunque limitata a una piccola rosa di nomi. Questi sarà chiamato a portare avanti anche il processo di riforma, sollecitata dopo la crisi istituzionale che ha portato, il 28 gennaio 2017, il Gran Maestro Matthew Festing a dimettersi su richiesta di Papa Francesco. La richiesta del Papa arrivava dopo il terremoto istituzionale che aveva colpito l’Ordine a seguito della decisione di nominare come nuovo Cancelliere John Edward Critien, al posto di Albrecht Boeselager, sostituito dopo aver rifiutato di rinunciare all’incarico su diretta richiesta del Gran Maestro.
Il Papa aveva poi nominato un gruppo di lavoro per raccogliere informazioni sulla decisione del Gran Maestro di sostituire il Cancelliere, guidato proprio dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, oggi cardinale eletto e delegato del Papa dell’Ordine di Malta. Come conseguenza della raccolta di informazioni, il Papa aveva poi chiesto al Gran Maestro Festing di dimettersi, mentre erano state annullate le ultime decisioni, e Boeselager era stato reinstallato come Cancelliere dell'Ordine.
Dopo la rinuncia del Gran Maestro, il Papa aveva nominato suo delegato speciale presso l’Ordine di Malta l’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato vaticana. Questi è stato successivamente creato Cardinale e Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ma aveva mantenuto il suo incarico nell’Ordine fino a quando il Papa non gli ha chiesto di dimettersi da tutti i suoi incarichi e di rinunciare alle prerogative cardinalizie.
Il suo posto come delegato è stato preso dal cardinale-eletto Silvano Maria Tomasi, che il 3 novembre ha avuto un incontro con il Luogotenente Interinale Fra’ Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas-Boas nella Villa Magistrale a Roma - incontro definito dall'Ordine di Malta "di grande cordialità".
Nel seminario sulle riforme che si è tenuto nel febbraio 2018, l’Ordine di Malta aveva parlato di modifiche al ruolo del governo centrale, ruolo delle organizzazioni locali, criteri di eleggibilità per gli incarichi istituzionali, formazione spirituale e processo di adesione dei membri.
Intervistato da CNA lo scorso 24 ottobre, Albercht Boeselager Gran Cancelliere dello SMOM, ha spiegato che le riforme riguardano proprio il ruolo dell’ufficio del Gran Maestro e il ruolo dei Cavalieri Professi nella governance dell’Ordine di Malta, una richiesta che è venuta direttamente da Papa Francesco.
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.
Nell'ambito di questo servizio gratuito, potrete ricevere occasionalmente delle nostre offerte da parte di EWTN News ed EWTN. Non commercializzeremo ne affitteremo le vostre informazioni a terzi e potrete disiscrivervi in qualsiasi momento.
Boeselager ha notato che l’attuale costituzione, revisionata nel 1997, risale in realtà al 1961 e dunque non è stata in grado di prendere “tutti i nuovi elementi venuti nel Codice di Diritto Canonico sulla vita religiosa dai tempi del Concilio Vaticano II”.
Per Boeselager, cambiare la natura e le funzioni della vita religiosa dell’ordine è inseparabile dalla riforma della governance, in quanto “sono due facce della stessa medaglia”.
Lo SMOM è stato fondato a Gerusalemme nell’anno 1048, ed è ente primario di diritto internazionale ed Ordine religioso cattolico laicale, con la missione di testimoniare la fede e servire i poveri e gli ammalati.
Oggi l’Ordine di Malta opera principalmente nell’ambito dell’assistenza medico sociale e degli interventi umanitari, svolgendo la propria attività in oltre 120 paesi. Insieme ai suoi 13.500 membri, operano 80.000 volontari, coadiuvati da oltre 42.000 tra medici, infermieri e ausiliari paramedici.
L’Ordine gestisce ospedali, centri medici, ambulatori, istituti per anziani e disabili, centri per i malati terminali, corpi di volontari, e ha una agenzia di soccorso, il Malteser International.
L’Ordine è attualmente impegnato nei paesi confinanti la Siria e l’Iraq per prestare soccorso alla popolazione in fuga dalle violenze. Il Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta partecipa ai soccorsi medici di barconi carichi di migranti nello Stretto di Sicilia, affiancando le autorità italiane