Utrecht , giovedì, 5. novembre, 2020 18:00 (ACI Stampa).
“Terminare una vita non è mai un modo lecito di lenire la sofferenza”. Non ha dubbi il Cardinale Wilhem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht, referente della Conferenza Episcopale Olandese per i temi di bioetica. Con una presa di posizione scritta pubblicata sul sito della Conferenza Episcopale olandese, il Cardinale – che è stato medico e ha un dottorato in bioetica proprio con una legge sull’eutanasia – smonta punto per punto la nuova proposta di legge che permetterebbe di praticare l’eutanasia anche su bambini al di sotto dei 12 anni. Insomma, non ci sarebbero più limiti alla pratica, che l’Olanda ha legalizzato per prima.
Lo scorso 13 ottobre, Hugo de Jonge, ministro della Salute dei Paesi Bassi, ha annunciato un nuovo disegno di legge sul tema dell’eutanasia, che punta a garantire che i pediatri che pratichino l’eutanasia su bambini con sofferenze disperate e senza prospettive di vita non siano perseguibili per legge.
Una bozza, nota il Cardinale Eijk, che porta con sé una questione fondamentale: la creazione per l’attiva terminazione della vita nei bambini non andrà a scoraggiare la ricerca per un miglioramento delle cure palliative solo perché il terminare la vita sembra una soluzione più efficace?”.
Il Cardinale sottolinea anche che “coloro che mettono attivamente fine alla propria vita a causa di qualche forma di sofferenza, abbandonano il principio che la vita è un valore essenziale”. E infatti, ricorda, “la storia della discussione sull’eutanasia negli ultimi quaranta anni mostra che i criteri per eseguire l’eutanasia sono stati ampliati sempre di più. Non succederà lo stesso per quanto riguarda i bambini”.
In particolare, l’arcivescovo di Utrecht mette in luce che la legge attuale sull’eutanasia stabilisce che un dottore che pratica l’eutanasia, o assiste nel suicidio, non può essere processato o punito se lo fa a certe condizioni: che la richiesta sia volontaria e durevole; che la sofferenza del paziente sia insopportabile e incurabile; che non ci siano altri trattamenti per ridurre la sofferenza.