Advertisement

L’Osservatore della Domenica, il giornalismo vaticano mette on line il suo archivio

Da oggi si possono consultare liberamente le pagine della storia italiana vista dal Vaticano

Una copertina dell'Osservatore Romano | Una copertina dell'Osservatore Romano | Osservatore Romano Una copertina dell'Osservatore Romano | Una copertina dell'Osservatore Romano | Osservatore Romano

La collezione completa de L'Osservatore della Domenica, la rivista nata nel 1934 e che fino al 2007 ha accompagnato settimanalmente l'edizione quotidiana de L’Osservatore Romano, è da oggi 4 novembre, liberamente e gratuitamente consultabile in rete.

Basterà collegarsi al sito del giornale vaticano ed accedere alla sezione “archivio” per ripercorrere più settant'anni di storia della Chiesa e del mondo raccontati attraverso oltre sessantamila pagine accuratamente digitalizzate e indicizzate.

“Il giovane rampollo” de L’Osservatore Romano, come lo definì Papa Pio XI, nacque per iniziativa di Mario Baldelli, all'epoca a capo dell'ufficio amministrativo del giornale, con l'avallo del direttore Giuseppe Dalla Torre allo scopo – non esplicitato ma evidente fin dai primi numeri – di affiancare il quotidiano con una “voce” meno vincolata all'ufficialità e, dunque, più libera dalla morsa della censura del regime fascista.

Nel dopoguerra la guida del settimanale venne affidata a Enrico Zuppi, che lo trasformò in un vivace e raffinato rotocalco, modernizzandone la grafica – valorizzando le immagini fotografiche – e ampliandone i contenuti. Sotto la sua direzione (1947-1979) il giornale divenne luogo di confronto culturale di alto livello, con il contributo di firme illustri non solo del giornalismo cattolico, e strumento efficace di divulgazione dei grandi temi dibattuti all'interno della Chiesa e della società.


Ora, proprio grazie alla generosità dei figli di Enrico Zuppi, questo vasto patrimonio sbarca sulla rete web e diviene accessibile a tutti. La realizzazione di questo obiettivo, proposto agli inizi del 2000, ha richiesto molti anni di lavoro da parte del personale dell'archivio del giornale e di aziende esterne che hanno curato la digitalizzazione e indicizzazione di tutti i numeri della rivista (Bucap, spa) e lo sviluppo di un motore di ricerca (Tau,srl). Grazie all’infrastruttura messa a disposizione dal Dicastero per la comunicazione, la direzione tecnologica ha elaborato un progetto per importare la corposa mole di dati tramite la piattaforma di gestione contenuti e la pubblicazione sul web.

Advertisement

Nelle pagine interne della edizione del 3novembre alcuni articoli ripercorrono la storia di questo “rotocalco” vaticano.