New York City, New York , venerdì, 25. settembre, 2015 17:18 (ACI Stampa).
Una preghiera interreligiosa, uno spazio di meditazione sul dolore nella più grande ferita del mondo. Papa Francesco riunisce intorno a se i rappresentanti di tante religioni per dire: mai più. A Ground Zero, luogo di dolore e di speranza ora c’è un parco, un memorial e un museo, un centro culturale.
“Qui il dolore è palpabile, dice il Papa, l’acqua che vediamo scorrere verso questo centro vuoto, ci ricorda tutte quelle vite che stavano sotto il potere di quelli che credono che la distruzione sia l’unico modo di risolvere i conflitti. E’ il grido silenzioso di quanti hanno sofferto nella loro carne la logica della violenza, dell’odio, della vendetta. Una logica che può produrre solo dolore, sofferenza, distruzione, lacrime.”
Lacrime che si sono trasformate in solidarietà e speranza: “Qui in mezzo al dolore lacerante, possiamo toccare con mano la capacità di bontà eroica di cui è anche capace l’essere umano, la forza nascosta a cui sempre dobbiamo fare appello. Nel momento di maggior dolore, sofferenza, voi siete stati testimoni dei più grandi atti di dedizione e di aiuto. Mani tese, vite offerte. In una metropoli che può sembrare impersonale, anonima, di grandi solitudini, siete stati capaci di mostrare la potente solidarietà dell’aiuto reciproco, dell’amore e del sacrificio personale.”
Il Papa entra nel cuore di New York, una città che ha imparato a vivere diversamente dopo quall’evento di violenza insensata. “Mi riempie di speranza- dice il Papa- in questo luogo di dolore e di ricordo, l’opportunità di associarmi ai leader che rappresentano le molte religioni che arricchiscono la vita di questa città. Spero che la nostra presenza qui sia un segno potente delle nostre volontà di condividere e riaffermare il desiderio di essere forze di riconciliazione, forze di pace e giustizia in questa comunità e in ogni parte del mondo. Nelle differenze, nelle discrepanze è possibile vivere in un mondo di pace. Davanti ad ogni tentativo di rendere uniformi è possibile e necessario riunirci dalle diverse lingue, culture, religioni e dare voce a tutto ciò che vuole impedirlo. Insieme oggi siamo invitati a dire: “no” ad ogni tentativo uniformante e “sì” ad una differenza accettata e riconciliata.”
E la preghiera del Papa è un invito all’impegno: “Chiediamo al cielo il dono di impegnarci per la causa della pace. Pace nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nelle nostre scuole, nelle nostre comunità. Pace in quei luoghi dove la guerra sembra non avere fine. Pace sui quei volti che non hanno conosciuto altro che dolore. Pace in questo vasto mondo che Dio ci ha dato come casa di tutti e per tutti. Soltanto, pace.