Città del Vaticano , lunedì, 2. novembre, 2020 16:22 (ACI Stampa).
A causa delle restrizioni imposte per l’emergenza sanitaria, il Papa ha celebrato nel pomeriggio di oggi la Messa per la Commemorazione di tutti i fedeli Defunti nella Cappella del Pontificio Collegio Teutonico in Vaticano.
Al termine della celebrazione Papa Francesco prega nel Cimitero Teutonico, attiguo alla chiesa, e successivamente – come da tradizione – raggiunge le Grotte Vaticane per pregare dinanzi alle tombe dei Sommi Pontefici defunti.
“Giobbe è finito – ha detto il Papa nell’omelia a braccio - ma ha una certezza: so che il mio Redentore vive. Io vedrò il Redentore. Lo vedrò io stesso con i miei occhi. Questa certezza nel momento finito della vita è la speranza cristiana, che è un dono, non possiamo averla, dobbiamo chiederla al Signore”.
“Tante cose – ha detto Francesco - ci portano a disperare, a credere a una sconfitta finale, e la voce di Giobbe torna. Io so che il mio Redentore è vivo. E lo vedrò. La speranza non delude, ha detto Paolo. La speranza ci attira e dà senso alla vita, ma la speranza è dono di Dio che ci attira verso la gioia eterna. E’ una ancora che abbiamo dall’altra parte, ci sosteniamo alla corda. Dobbiamo ripetere nella gioia e nei momenti brutti. Questa certezza è un dono di Dio, non potremo mai averla con le nostre forze. La speranza è un dono gratuito che non meritiamo, ci è donato. E’ grazia”.
“Il Signore – conclude il Pontefice - conferma questo, tutto quello che il Padre mi da verrà a ame, è il fine della speranza: andare da Gesù. Il Signore ci riceve, vivere la speranza è restare attaccati all’ancora che non delude. Oggi nel pensiero dei fratelli che sono morti ci farà bene guardare i cimiteri e guardare su come Giobbe e ripetere: so che il mio Redentore vivo. Questa è la forza che ci da la speranza, dono gratuito. Che il Signore la dia a tutti noi”.