New York City, New York , lunedì, 28. settembre, 2015 9:00 (ACI Stampa).
“Era il momento di voltare pagina. E la visita del Papa rappresenta per la Chiesa americana come un cambio di pagina, come l’inizio di una nuova storia.” Padre Walter Tonellotto, Scalabriniano, è il parroco della Chiesa di “Nostra Signora di Pompei” (Our Lady of Pompeii), a Manhattan. Intorno a lui, si radunano molti cattolici immigrati, specialmente italiani. Ma il suo compito è quello di creare un ponte, non solo tra gli italiani (molti giovani) che arrivano negli USA, ma anche con tutte le altre comunità cattoliche che ci sono nella Grande Mela.
“Gli italiani immigrati sono 60 mila solo a Manhattan, cui se ne aggiungono 250 mila di moltissime altre nazionalità. Per fortuna ci sono ancora abbastanza chiese in cui si dice la Messa italiana in città. Ma a Manhattan c’è solo la chiesa di Our Lady of Pompeii, che diventa anche un centro di attrazione per tutti,” racconta padre Tonelotto.
Sono molti i giovani che arrivano a New York per lavorare, alcuni già impegnati in movimenti cattolici. Orbitano intorno alla parrocchia, e trovano un antidoto alla società americana, che tende a un individualismo esasperato. “Alcuni mi hanno detto che non sapevano che si poteva formare un gruppo di amici intorno alla loro fede. Qui non c’è in genere possibilità di stare insieme. Ognuno è isolato,” racconta padre Tonelotto.
Intorno alla parrocchia, si è creato un mondo di giovani, anche attraverso i social media e una web tv, la Tele Mater. Ma i cattolici americani sono in cerca di una nuova identità.
“Nel 2020, la Chiesa cattolica parlerà spagnolo – racconta padre Tonelotto - I cattolici sono di due categorie: prima i vecchi emigranti (italiani, irlandesi, polacchi, tedeschi) che sono ancora il back bone della Chiesa americana, ma viene nuova vita, da spagnoli, cinesi, filippini. Noi come Scalabriniani viviamo il nuovo cattolicesimo in casa, perché abbiamo prete vietnamita, filippino, italiano… dobbiamo ridefinire il cattolicesimo globale, che viene dall’Est, dall’Ovest, dal Nord, dal Sud ed è tutto insieme. Il cattolicesimo in America dovrà essere più universale, noi finora insistevamo molto su tradizioni nazionali e locali. Tante tradizioni si dovranno coagulare in una tradizione completamente americana. “