Città del Vaticano , mercoledì, 28. ottobre, 2020 13:00 (ACI Stampa).
Nuovi santi e beati le cui cause concluse sono approvate da Papa Francesco grazia alla firma dei decreti.
Tra loro diversi martiri come i Servi di Dio Leonardo Melki e Tommaso Saleh, Sacerdoti professi dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; uccisi, in odio alla Fede, in Turchia nel 1915 e nel 1917; Entrambi libanesi, i due frati furono arrestati e torturati durante il genocidio del 1915 nel Libano. Fr. Léonard Melki rifiutò di apostatare, dopo aver nascosto il Santissimo Sacramento all’arrivo della polizia. Fu condotto nel deserto, dove fu giustiziato con il vescovo armeno, il beato Ignace Maloyan, e 415 uomini di Mardine. Dopo aver dato ospitalità ad un sacerdote armeno durante il genocidio, fr. Thomas Saleh fu arrestato e condannato a morte e deportato in pieno inverno sotto scorta di un plotone di soldati. Morì durante la strada il 18 gennaio 1917 ripetendo con coraggio: “Ho piena fi ducia in Dio, non ho paura della morte”.
C’è poi il riconoscimento del martirio del Servo di Dio Luigi Lenzini, Sacerdote diocesano; ucciso, in odio alla Fede, a Crocette di Pavullo (Italia) nella notte tra il 20 e 21 luglio 1945, durante la guerra civile in Italia, Don Luigi Lenzini, battagliero parroco di Crocette di Pavullo, fu vittima dellle vendette sommarie compiute da frange di ex partigiani sui monti del Modenese. Venne raggiunto da un commando di almeno quattro persone nella notte del 21 luglio 1945: provò a rifugiarsi in chiesa e sul campanile, ma venne trascinato via e seviziato. Il suo cadavere fu rinvenuto in una vigna, una settimana più tardi.
Per la giovane Serva di Dio Isabella Cristina Mrad Campos, fedele Laica il martirio è come quello di Santa Maria Goretti. Uccisa, in odio alla Fede, a Juiz de Fora (Brasile) il 1° settembre 1982. Dopo una vita normale a Barbacena, antica città coloniale dello stato del Minas Gerais, nell’aprile del 1982 si trasferì nella città di Juíz de Fora, per prepararsi al corso preparatorio per iscriversi alla facoltà di medicina. Isabella fin da subito trovò in questa nuova città un luogo in cui poter studiare, ma soprattutto pregare con raccoglimento nella chiesa del Cenacolo dove era sempre esposto il SS. Sacramento.
Il 30 agosto dello stesso anno un ragazzo aiutò Isabella a montare un armadio, il lavoro diede adito da una spiacevole discussione. Il 1°settembre il ragazzo tornò nell’appartamento per terminare il lavoro cominciato, ma in realtà era tutt’altra l’intenzione del giovane. Fin da subito tentò di approfittare della giovane ma fu respinto. La imbavagliò con pezzi di lenzuola e la legò con delle corde. I medici legali, dopo l’autopsia, attestarono che l’assassino non riuscì a violentarla. Preferì morire anziché cedere e venir meno alla virtù della castità.