Roma , lunedì, 26. ottobre, 2020 13:00 (ACI Stampa).
In attesa di sapere cosa farà Papa Francesco nel giorno dei defunti, la diocesi di Roma ha diffuso il programma delle celebrazioni dei vescovi ausiliari nei vari cimiteri della Capitali per l’1 novembre, festa di Tutti I Santi, e il 2 novembre, commemorazione dei defunti.
Il vescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma e ausiliare per il settore Est, sarà il 2 novembre al cimitero del Verano, alle 16. Il vescovo Guerino Di Tora, ausiliare per il settore Nord, celebrerà al cimitero di Prima Porta alle 18, presso al parrocchia dei Santi Urbano e Lorenzo.
Il vescovo Dario Gervasi, ausiliare per il settore Sud, sarà l’1 novembre alle 15 al Cimitero di Ostia Antica, e poi presiederà la celebrazione eucaristica nella chiesa di Sant’Aurea a Ostia Antica. Il 2 novembre, il vescovo Gervasi celebrerà al Cimitero Laurentino.
Un comunicato del Vicariato della diocesi di Roma ricorda che, per decreto della Penitenzieria Apostolica del 23 ottobre 2020,”le indulgenze plenarie per i fedeli defunti saranno prorogate per tutto il mese di novembre, con adeguamento delle opere e delle condizioni a garantire l’incolumità dei fedeli”.
Il decreto stabilisce anche che anziani, malati e tutti quelli che per gravi motivi non possono uscire di casa potranno “conseguire l’indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti – ad esempio, le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli –, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita”.