Como , martedì, 20. ottobre, 2020 12:30 (ACI Stampa).
“Devo ammettere che io stesso attendo i tempi e le scansioni di un eventuale processo di beatificazione. Si tratta di riconoscere una delle meraviglie che Dio ha operato in mezzo a noi!”.
Scriveva così l’allora vescovo di Como, Alessandro Maggiolini, parlando di suot Maria Laura Mainetti uccisa il 6 giugno di venti anni fa e che nel prossimo mese di giugno sarà dichiarata ufficialmente beata: “la gente semplice ha già percepito un fascino come di santità. Non a caso - scriveva Maggiolini cinque anni dopo introducendo il volume di sr. Beniamina Mariani, “Maria Laura Mainetti. La suora di Chiavenna. Figlia della Croce” edita da San Paolo – si affida all’intercessione di questa Vittima e ne adorna sempre di fiori freschi il luogo dell’eccidio”.
Chi può averla uccisa?
“L’ho ingannata tirandola in una trappola e poi l’ho uccisa e mentre facevamo questo lei ci ha perdonate”, scrive Milena alla comunità delle suore di Chiavenna aggiungendo: “Non posso che avere da parte sua un ricordo d’amore. E oltre a questo mi ha anche permesso di credere in qualcosa che non è Dio né satana, ma che era una semplice donna che ha sconfitto il male”. E Milena aggiungeva: “Adesso in lei trovo conforto e la grazia di sopportare tutto. Prego sempre e sono sicura che lei mi aiuterà a diventare una persona migliore”.
Possiamo dire che qui c’è la grandezza di questa donna battezzata con il nome di Teresina, originaria di Colico (Lc) che aveva affidato la sua vita a Dio entrando nelle suore Figlie della Croce scegliendo il nome di Maria Laura. Era così fedele da firmare ogni documento come “suor Maria Laura Mainetti Figlia della Croce”. E di questo titolo “ne era fiera” scrive suor Mariani in questa biografia cinque anni dopo la sua morte.