Città del Vaticano , domenica, 18. ottobre, 2020 12:15 (ACI Stampa).
“Gli interlocutori di Gesù sono convinti che non ci sia un’alternativa alla loro interrogazione: o un “sì” o un “no”. Ma Egli conosce la loro malizia e si svincola dal trabocchetto” e “si pone al di sopra della polemica”. Papa Francesco commenta così il passo del vangelo di oggi
Il tributo a Cesare va pagato o no? Gesù “Da una parte- dice il Papa prima della preghiera dell’ Angelus,- riconosce che il tributo a Cesare va pagato, perché l’immagine sulla moneta è la sua; ma soprattutto ricorda che ogni persona porta in sé un’altra immagine, quella di Dio, e pertanto è a Lui, e a Lui solo, che ognuno è debitore della propria esistenza”.
Il Papa ricorda quindi che “pagare le tasse è un dovere dei cittadini, come anche l’osservanza delle leggi giuste dello Stato. Al tempo stesso, è necessario affermare il primato di Dio nella vita umana e nella storia, rispettando il diritto di Dio su ciò che gli appartiene”.
Ecco allora “la missione della Chiesa e dei cristiani: parlare di Dio e testimoniarlo agli uomini e alle donne del proprio tempo. Ognuno, in forza del Battesimo, è chiamato ad essere presenza viva nella società, animandola con il Vangelo e con la linfa vitale dello Spirito Santo. Si tratta di impegnarsi con umiltà, e al tempo stesso con coraggio, portando il proprio contributo all’edificazione della civiltà dell’amore, dove regnano la giustizia e la fraternità.
Questa missione dei discepoli del Signore, in particolare dei fedeli laici, chiede di essere attuata in piena fedeltà ai valori spirituali e trascendenti, in comunione con i Pastori”.