Milán , sabato, 17. ottobre, 2020 12:30 (ACI Stampa).
Il grazie del cardinale de Donatis ai medici sta anche in una preghiera perché “la compassione, la delicatezza, la tenerezza, la pietà abbondino nel vostro cuore, insieme ad una competenza professionale”. Il vicario del Papa per la diocesi di Roma ha chiamato i medici nella Basilica di San Giovanni in Laterano, alla vigilia della festa di San Luca, che era anche lui medico, per ringraziarli del lavoro svolto, con enormi rischi nel periodo in cui la pandemia si è fatta più sentire. Anche il Cardinale de Donatis è stato contagiato, e ha trascorso un periodo in ospedale. “Mentre ero in ospedale, ho sentito nel mio corpo questa malattia”, ha detto.
Nella sua omelia, il cardinale ha chiesto che “la medicina della speranza” sia sempre “la prima terapia alle persone che si affidano a voi e si fidano di voi”.
Il Vangelo scelto per la celebrazione è quello del Buon Samaritano, raccontato, appunto, da Luca, che – dice il Vicario del Papa per la diocesi di Roma – “racconta questo episodio in pochissime righe. Ma quanto tempo è passato, quanto è stato dedicato a questo uomo derubato, percosso a sangue e lasciato mezzo morto”.
In un periodo in cui “non esistevano ambulanze e mezzi di soccorso per giungere sul posto velocemente”, il samaritano non “ha alcuna esitazione”, ma compie “un soccorso immediato, senza paure, ribrezzi, tentennamenti”, mostrando un amore per il prossimo che spinge ad un gesto di salvezza.
Il Cardinale de Donatis sottolinea che “Dio ci sorprende sempre. Quando improvvisamente la sofferenza, il dolore, in malattia, un lutto, ci fanno sprofondare in gallerie profonde e buie che sembrano non finire mai, il Signore arriva in modo dolce e delicato, mettendoci sempre con dei compagni di viaggio che ci affiancano e sostengono nei momenti difficili”.