Roma , venerdì, 16. ottobre, 2020 9:00 (ACI Stampa).
Il 16 ottobre 1943 oltre mille ebrei romani vennero prelevati dalle SS che occupavano la Capitale e deportati nel campo di sterminio di Auschwitz. Oggi, nel ricordare questo tragico evento, vogliamo raccontare brevemente la storia di alcuni Cardinali che rischiarono la loro vita per salvare gli ebrei dalla furia hitleriana e che – anni dopo – sono stati riconosciuti come Giusti tra le Nazioni.
Durante la guerra l’allora Arcivescovo di Genova Cardinale Pietro Boetto diede il proprio assenso a collaborare con l’organizzazione che in città metteva in salvo gli ebrei perseguitati, ospitandone alcuni nella sua residenza. E’ stato insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni il 21 dicembre 2015.
Anche l’allora Arcivescovo di Firenze Cardinale Elia Dalla Costa è stato insignito titolo di Giusto tra le Nazioni il 29 febbraio 2012. Il porporato creò un comitato clandestino per garantire la salvezza degli ebrei fiorentini.
Giovane sacerdote, Don Vincenzo Fagiolo mise in salvo in un palazzo romano che godeva della extraterritorialità un giovane ebreo di 22 anni scampato al rastrellamento del 16 ottobre. Insieme a lui collaborò Don Pietro Palazzini. Entrambi saranno creati cardinali – rispettivamente nel 1994 e nel 1973 – ed entrambi il 26 maggio 1983 hanno ricevuto il titolo di Giusto tra le Nazioni.
Il 15 luglio 1981 è diventato Giusto tra le Nazioni anche il Cardinale francese Pierre Marie Gerlier, durante la guerra Arcivescovo di Lione. Denunciò pubblicamente la persecuzione contro gli ebrei e nascose in alcuni istituti religiosi della città diversi bambini ebrei.