Napoli , venerdì, 16. ottobre, 2020 11:00 (ACI Stampa).
Era nato il 15 ottobre 1920, il brigadiere Salvo D’Acquisto, e a soli 23 anni diede la vita per evitare la rappresaglia su 22 ostaggi. Per il centenario della sua nascita, lo scorso 12 ottobre si è celebrata una Messa nella Basilica di Santa Chiara, dove sono le spoglie del Servo di Dio. Di Salvo D’Acquisto è infatti in corso il processo di beatificazione, ritardato soprattutto per dei cavilli burocratici. Ora sembra si stia procedendo alla beatificazione per “dono della vita”, una categoria da poco inclusa nei processi di beatificazione.
La Messa del 12 ottobre è stata organizzata dall’Associazione Internazionale Regina Elena ed il Circolo Beata Regina Maria Cristina, ed ha avuto il patrocinio morale, tra gli altri dell’arcidiocesi di Napoli.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Salvo d’Acquisto era vicecomandante della stazione dei carabinieri di Torrimpietra, vicino Roma. Nel 1943, i nazisti considerarono l’esplosione in una caserma dove avevano stabilito il loro quartier generale come non accidentale, e per questo rastrellarono 22 persone. Interrogarono anche Salvo d’Acquisto, che più volte provò a spiegare come l’esplosione fosse fortuita, e non ci potesse essere un responsabile.
Di fronte alla determinazione nazista di procedere alla fucilazione delle persone rastrellate, D’Acquisto si prese la responsabilità, e diede la sua vita per salvare gli altri.
La Messa è stata celebrata da Fra Giovanni Paolo Bianco, parroco di Santa Chiara, ed era presente anche Alessandro D’Acquisto, fratello di Salvo, nonché una rappresentanza di livello dell'Arma dei Carabinieri. Rodolfo Armenio, dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv, ha ricordato che il sacrificio di Salvo D’Acquisto è ricordato dall’associazione dal 1985, e che in suo onore è conferita dal 1992 una “medaglia della Carità.