Minsk , mercoledì, 14. ottobre, 2020 9:00 (ACI Stampa).
È arrivata a destinazione la statua di San Michele Arcangelo, giunta nel primo santuario di Bielorussia, la chiesa dell’Assunzione e di San Stanislao di Mogilev. Ed è arrivato anche il nunzio apostolico, l’arcivescovo Ante Jozic. Ma non è ancora tornato a casa l’arcivescovo Kondrusiewicz, mentre il governo ha passato una legge che prevede la repressione dura delle proteste anche con conseguenze letali.
Si parla di sanzioni dell’Unione Europea per la Bielorussia, mentre il presidente Lukashenko incontra l’opposizione in prigione e allo stesso tempo inasprisce le sanzioni. Ma lo sguardo della popolazione in Bielorussia è rivolto anche alla Chiesa cattolica, che non è maggioritaria nel Paese, ma che ha un forte impatto sulla popolazione, e che ha appoggiato da subito le proteste contro le elezioni.
L’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk è ancora fuori dal Paese, impossibilitato a rientrare perché il suo passaporto non è stato considerato valido. Ma prima di partire, aveva convocato un grande pellegrinaggio della statua di San Michele Arcangelo per le quattro diocesi del Paese.
San Michele è considerato il patrono della Chiesa Bielorussa, e la peregrinatio della statua è cominciata il 4 settembre a Grodno, è poi stata nelle diocesi di Pinsk e Vitebsk e si è concluso il 29 settembre nella Cattedrale delle Beata Vergine Maria a Minsk. Il 30 settembre, poi, la statua è arrivata a Mogilev, dove c’è il più antico santuario di Bielorussia.
“Dal cuore della nostra patria – ha detto il vescovo Yury Kasabutsky, ausiliare di Kiev – il celeste vincitore dello spirito maligno si è diretto a Mogilev per coprire l’intera terra bielorussa con le sue ali bianche da Sud a Nord e da Ovest a Est e er disperdere le nuvole nere di bugie, di odio e violenza dal cielo sopra la patria”.