Milano , mercoledì, 23. settembre, 2015 13:07 (ACI Stampa).
Storie di uomini, di missionari, storie di incontri, di gente che cerca ancora di dimenticare ferite che risalgono alle inaudite violenze dei Khmer rossi. É la Cambogia degli anni ’90 quella in cui arrivano i missionari del PIME, quella che Gerolamo Fazzini racconta nel suo “ MISSIONE CAMBOGIA. I primi 25 anni del PIME nella terra dei khmer” edito da EMI.
Gerolamo Fazzini, classe 1962, è stato per anni direttore editoriale di Mondo e Missione il mensile del Pime, di storie di missione ne ha raccontate molte. Ma i volti dei missionari in Cambogia li scolpisce nella carta con una passione inconsueta.
Parte dal quel 23 novembre 1990 quando in risposta a una richiesta giunta al Pime dalla beata Madre Teresa di Calcutta, padre Toni Vendramin, missionario del Pime, parte per la Cambogia. Sono gli anni in cui il Paese si sta faticosamente rimettendo in piedi dopo il drammatico periodo dei khmer rossi (1975-1979), che ha lasciato dietro di sé due milioni di vittime su una popolazione di otto, decine di migliaia di feriti e mutilati, famiglie alla fame. Dei 65 mila cattolici censiti nel 1970 ne rimangono, a distanza di pochi anni, solamente poche migliaia, dispersi in tutto il Paese.
Non potendo essere presente come istituto missionario, il Pime apre l’ong New Humanity, che promuove progetti di sviluppo rurale, educazione delle donne e cura dei disabili fisici e mentali. Col tempo, mano a mano che anche per la Chiesa cattolica si aprono nuovi spazi, diversi missionari del Pime, di varie nazionalità, si alterneranno nel Paese, coinvolgendosi sempre più nella pastorale, attivandosi per la ricostituzione delle comunità cristiane, per l’annuncio del Vangelo ai non cristiani e la testimonianza della carità, in dialogo con il mondo buddista.
Ogni capitolo uno storia, ogni capitolo una persona, ogni capitolo una speranza per quella Chiesa nata dallo slancio missionario gesuita della seconda metà del 1500 fino al primo maggio del 2015 con l’apertura ufficiale della fase diocesana del processo di beatificazione di 35 martiri della persecuzione subita dalla Chiesa sotto il regime di Pol Pot e dei khmer rossi.