"Preghiera e missione" dunque: sono questi i due tratti distintivi della fede eroica del Beato Carlo Acutis.
"Con questo spirito visse la malattia che affrontò con serenità e lo condusse alla morte. Carlo si abbandonò tra le braccia della Provvidenza e sotto lo sguardo materno di Maria ripeteva: "Voglio offrire tutte le mie sofferenze al Signore per il Papa e la Chiesa. Non voglio fare il Purgatorio, voglio andare dritto in Paradiso".
Il Cardinale Agostino Vallini riporta le parole di Carlo negli ultimi giorni della sua vita, durante la lotta contro quella terribile malattia, la leucemia, che lo ha portato via troppo presto.
"Carlo suscitava poi grande ammirazione per l'ardore con cui nelle conversazione difendeva la santità della famiglia e la sacralità della vita contro aborto e eutanasia. Il novello Beato rappresenta un modello di fortezza, alieno da ogni forma di compromesso, consapevole che per rimanere nell'amore di Gesù è necessario vivere concretamente il Vangelo, anche a costo di andare controcorrente", continua ancora il Cardinale tracciando i profili del giovane appena beato.
Il legato Pontificio delle basiliche di Assisi poi ricalca un tratto fondamentale di Carlo che lo ha fatto diventare un esempio di santità dei nostri tempi. "Carlo sentiva forte il bisogno di aiutare le persone e scoprire che Dio ci è vicino e che è bello stare con Lui per godere della sua amicizia e della sua grazia. Per comunicare questo bisogno spirituale si serviva di ogni mezzo, anche dei mezzi moderni della comunicazione sociale, che sapeva usare benissimo, in particolare Internet, che considerava un dono di Dio ed uno strumento importante per incontrare le persone e diffondere i valori cristiani", dice il Cardinale Vallini.
"Questo suo modo di pensare gli faceva dire che la rete non è solo un mezzo di evasione, ma uno spazio di dialogo, di conoscenza, di condivisione, di rispetto reciproco, da usare con responsabilità, senza diventarne schiavi e rifiutando il bullismo digitale, nello sterminato mondo virtuale bisogna saper distinguere il bene dal male. In questa prospettiva positiva incoraggiava ad usare i mass media come mezzi a servizio del Vangelo, per raggiungere quante più persone possibili e far loro conoscere la bellezza dell'amicizia con il Signore", commenta ancora il Cardinale Vallini.
"La beatificazione di Carlo, figlio della terra lombarda e innamorato della terra di Assisi, è una buona notizia, un annuncio forte che un ragazzo del nostro tempo uno come tanti è stato conquistato da Cristo ed è diventato un faro di luce per quanti vorranno conoscerlo e seguire l'esempio", conclude il Cardinale nell'omelia della celebrazione ad Assisi.
Nella Basilica presente anche una preziosa reliquia del cuore del Beato Carlo Acutis che durante la celebrazione è stata portata processionalmente dai genitori del giovane, Antonia e Andrea, e collocata nei pressi dell'altare. Il Cardinale li ha abbracciati forte subito dopo aver proclamato Carlo Beato.
Secondo quanto concesso dalla Lettera Apostolica firmata da Papa Francesco da ora in poi "Carlo Acutis sarà chiamato Beato e sarà celebrato ogni anno nei luoghi e secondo le regole stabilite dal diritto il 12 ottobre, giorno della sua nascita al cielo".
Durante la cerimonia di beatificazione, dopo la lettura in latino della lettera apostolica, è stata scoperta l’immagine del Beato Carlo Acutis. Si tratta di un quadro con il ritratto del giovane, ad opera del pittore di origine polacca Dawid Kownacki. Nel dipinto olio su tela di dimensioni pari a 220x300 cm è raffigurata una delle immagini più diffuse di Carlo. Non è il primo quadro che l’artista dipinge per una beatificazione avendo realizzato anche quello per la cerimonia di Madre Speranza.
"Beato Carlo Acutis prega per noi!", l'inno di preghiera del Cardinale, dell'Italia e del mondo intero per Carlo.
Anche Monsignor Sorrentino, Vescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino ringrazia tutti i presenti per la partecipazione e l'organizzazione: "Qui, per un disegno provvidenziale, Francesco e Carlo sono ormai indissociabili al di là delle distanze del tempo e della diversità delle figure, alcuni fili d’oro li uniscono. Il programma di vita di Carlo – essere sempre unito a Gesù – il suo amore per l’Eucaristia, la sua devozione per la Vergine Santa, il suo farsi amico dei poveri, lo avvicinano alla spiritualità del Poverello. Entrambi ci invitano a vivere secondo il Vangelo. Oggi la Chiesa di Assisi-Nocera-Gualdo, esulta, in sintonia con la Chiesa di Milano, e con i pellegrini venuti così numerosi, pur nella contingenza della pandemia. Con l’intercessione di Carlo, imploriamo il Signore, perché riduca i tempi di questa prova, così aspra per tutti, ma soprattutto per più poveri, sempre meno capaci di difendersi".
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"Proprio guardando a loro, quasi come sigillo di gratitudine all’evento odierno, la Chiesa di Assisi - dice Monsignor Sorrentino - attraverso il Santuario della Spogliazione, promuove una iniziativa di carità che vuole essere di stimolo al rinnovamento della stessa economia: il "Premio internazionale Francesco di Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità". È una piccola risposta all’Enciclica “Fratelli tutti” che esattamente una settimana fa papa Francesco ha firmato in questo luogo di grazia. Voglia Gesù, con l’esempio di Carlo, aiutarci a prendere sempre più sul serio la fede. Soprattutto i giovani possano trovare la strada della gioia vera, vivendo la bellezza di questa terra senza smettere di guardare al Cielo".
articolo aggiornato alle ore 18.15 con il saluto di Monsignor Sorrentino