Città del Vaticano , sabato, 10. ottobre, 2020 12:10 (ACI Stampa).
Non c’è il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nella Commissione Cardinalizia dell’Istituto per le Opere di Religione, la cosiddetta “banca vaticana”. La nuova commissione, che, per statuto, “vigila sulla fedeltà” alle norme statutarie, lancia una nuova fase dell’Istituto, dato anche dalla promulgazione dei nuovi statuti lo scorso agosto. Allo stesso tempo, la nuova composizione lascia capire qualcosa del futuro delle finanze vaticane.
La notizia della composizione della nuova commissione è sul sito dello IOR, in un comunicato non rilanciato dai media vaticani, in cui si parla di approvazione del decreto attuativo dei nuovi statuti.
La nuova commissione, che si trova nella sezione governance del sito, è così composta: i confermati cardinali Santos Avril y Castellò, che tiene la presidenza nonostante i suoi 84 anni ancora compiuti (persino oltre l’età in cui è possibile votare in Conclave) e Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, anche lui comunque al di sopra dei 75 anni e dunque oltre l’età in cui i vescovi devono dimettersi per ingravescentem aetatem. Entrano i cardinali Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, Konrad Krajewski, Elemosiniere pontificio, e Luis Antonio Gokim Tagle, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
Escono invece i cardinali Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria; Thomas Christopher Collins, arcivescovo di Toronto; e appunto Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano Si torna, dunque, ad una commissione cardinalizia di cinque membri, dopo che Papa Francesco per un periodo l’aveva elevata ad un numero di sei membri. L’ultima riunione della vecchia commissione cardinalizia ha avuto luogo lo scorso 30 luglio. Le riunioni si erano estese ad un anno e mezzo dalla scadenza della commissione, che era stata nominata per un quinquennio nel gennaio 2014.
La Segreteria di Stato vaticana era sempre stata rappresentata dal Segretario di Stato, che era stato presidente della Commissione Cardinalizia finché Papa Francesco non aveva deciso di porre alla presidenza un cardinale differente, nella persona di Santos Avril y Castellò. La presenza della Segreteria di Stato stava a testimoniare la centralità dell’istituto per le finanze della Santa Sede, e anche il ruolo della Segreteria nell’organizzare la vita della Chiesa, secondo quanto delineato da Paolo VI e poi confermato da Giovanni Paolo II.