Città del Vaticano , lunedì, 5. ottobre, 2020 11:58 (ACI Stampa).
Incontrando dirigenti e personale della Cassa Depositi e Prestiti in occasione dei 170 anni dalla fondazione, Papa Francesco sottolinea le nuove sfide economiche date dalla pandemia, e afferma che “il pensiero cristiano non è contrario per principio alla prospettiva del profitto, piuttosto è contrario al profitto ad ogni costo”, e mette in luce come la gestione degli affari richieda comunque “una condotta leale e limpida”.
Nata nel 1850, la Cassa Depositi e Prestiti è una società finanziaria italiana supportata per l’83 per cento dal ministero dell’Economia e per il 16 per cento da fondazioni bancarie italiane. Il suo principale obiettivo, sin dalla fondazione, è quella di mobilizzare i capitali raccolti dello Stato per opere di pubblica utilità. La Cassa gestisce dal 1875 il risparmio postale italiano. Era un ente dello Stato Savoia, ed era nato come Cassa Piemontese.
Ripercorrendone la storia, Papa Francesco sottolinea che “da allora il compito del vostro Istituto si è ridisegnato in relazione con l’evoluzione e le necessità del Paese, bisognoso di costanti investimenti, di ammodernamenti, di sostegno agli enti locali, di supporto alla formazione professionale e alla produttività”.
Sono linee di sviluppo – dice il Papa - che richiedono “un generoso impegno”, alla luce oggi delle “sfide prodotte in campo sociale ed economico dalla grave pandemia tuttora in corso”, ma anche al “declino di alcune forme di produzione, che necessitano di rinnovamento o di radicale trasformazione”, e “ai mutamenti intervenuti nel modo di acquistare e di vendere i beni, con il rischio di concentrare scambi e commerci nelle mani di poche realtà di dimensione globale”.
Papa Francesco sottolinea che questi mutamenti vanno “a scapito delle peculiarità dei territori e delle competenze professionali locali, così tipiche della realtà italiana ed europea”.