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Papa Francesco firma " Fratelli tutti" sulla tomba di San Francesco

Il testo sarà pubblicato domani dopo l' Angelus di mezzogiorno

La firma del Papa  |  | Vatican Media
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Papa Francesco firma " Fratelli tutti" |  | Vatican Media
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Papa Francesco firma " Fratelli tutti" |  | Vatican Media
Papa Francesco firma " Fratelli tutti" | Vatican Media
Papa Francesco firma " Fratelli tutti" |  | Vatican Media
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E’ una visita che inizia in forma privata quella di Papa Francesco ad Assisi oggi per la firma nel pomeriggio della sua enciclica sulla fraternità universale che si apre con una frase di San Francesco.

Il Papa ha lasciato il Vaticano poco dopo le 10 e alle 11.30 circa si è fermato a Spello in visita alle monache clarisse di Santa Maria in Vallegloria. Al suo arrivo è stato accolto da un piccolo gruppo di fedeli del posto all'esterno del monastero. La sua auto è però subito entrata nel cortile interno della struttura e quando il pontefice è sceso ha rivolto loro un cenno di saluto. Ad attendere Papa Francesco le Clarisse che lo hanno protetto dalla pioggia con degli ombrelli bianchi.

Il Papa si era recato in visita privata dalle clarisse di Spello lo scorso anno, 2019 a gennaio. Una visita che durò fino al primo pomeriggio. Anche stavolta Francesco si è fermato a pranzo dalle clarisse.

All’ arrivo ad Assisi verso le 14.30 il Papa si è fermato anche al Monastero di Santa Chiara per salutare le clarisse.

Poi la celebrazione della messa in forma strettamente privata ma in diretta tv e streaming  sulla tomba di San Francesco. Presenti solo pochi religiosi come rappresentanza delle varie famiglie francescane, e il cardinale Vallini  legato pontificio per le basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli il vescovo Sorrentino e il sindaco Stefania Proietti.

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“Fratelli tutti” è la terza enciclica di Papa Francesco Le sue due prime Encicliche,  Laudato si' il 24 maggio 2015 e  Lumen Fidei il 29 giugno 2013, sono state firmate in  Vaticano.

Il testo verrà reso pubblico domani dopo la preghiera dell’ Angelus di mezzogiorno, e in mattinata una conferenza ad inviti guidata dal cardinale Parolin presenterà il testo alla stampa. Tra i relatori il Cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.J. Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso,  Giudice Mohamed Mahmoud Abdel Salam Segretario Generale dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana, Anna Rowlands Docente di Catholic Social Thought & Practice all’Università di Durham, nel Regno Unito, Andrea Riccardi Fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Docente di Storia Contemporanea.

Prima della firma il Papa ha spiegato che è monsignor Paolo Braida a portare sull’altare il testo. E’il responsabile delle traduzioni dei discorsi del Papa insieme ad altri due traduttori della sezione della Segreteria di Stato che ha collaborato nelle stesura e traduzione dall’ originale spagnolo: "Lui sorveglia tutto e per questo ho voluto che fosse presente qui, oggi, e mi portasse l’Enciclica. Con lui sono venuti due traduttori: don Antonio, traduttore della lingua portoghese, ha tradotto dallo spagnolo al portoghese; e don Cruz, che è spagnolo, e ha un po’ sorvegliato le altre traduzioni dall’originale spagnolo. Lo faccio come un segno di gratitudine a tutta la Prima Sezione della Segreteria di Stato, che ha lavorato in questa stesura e traduzione" ha spiegato il Papa.

Era dal maggio del 1814 che un Pontefice non firmava una enciclica fuori dal Vaticano. Era stato Pio VII  che nel maggio di quell’anno aveva firmato "Il Trionfo"a Cesena sua città natale per annunciare ai cattolici del mondo il recupero degli Stati Pontifici dopo il sequestro da parte di Napoleone nel 1809 e l’esilio in Francia.