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Sull'intercomunione, la Chiesa cattolica in Germania riceve il no dal Vaticano

Le obiezioni sono contenute in una lettera della Congregazione della fede al presidente dei vescovi tedeschi Georg Bätzing

I vescovi tedeschi riuniti a Fulda  |  | www.bistum-fulda.de
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Una lettera sulla partecipazione comune di cattolici e protestanti all´Eucaristia, spedita dalla Congregazione della fede al presidente della Conferenza episcopale tedesca (CET), monsignor Georg Bätzing, ha oscurato l´ordine del giorno dell´assemblea plenaria autunnale dei vescovi tedeschi, riunitisi nella città di Fulda dal 22 al 24 settembre per discutere di temi come pandemia del covid-19, proseguimento del “cammino sinodale”, ruolo delle donne nella Chiesa e risarcimento delle vittime di abusi sessuali da parte di religiosi.

La lettera – datata 18 settembre e firmata dal presidente della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Luis Ladaria Ferrer, e dal segretario, l´arcivescovo Giacomo Morandi - ribadisce come le differenze tra cattolici e protestanti nell´intendere l´Eucaristia siano «ancora troppo significative» da consentire una comune partecipazione alla stessa mensa eucaristica. È necessario, insomma, «un approfondimento teologico di determinati temi centrali, come la questione della “presenza reale” [del corpo di Cristo nell´Eucaristia, ndr] e del concetto di sacrificio».

La Congregazione della fede si era messa in moto quando, lo scorso 20 maggio, la Congregazione dei vescovi le aveva girato un documento, intitolato “Insieme alla mensa del Signore – Prospettive ecumeniche della celebrazione della Cena eucaristica e dell’Eucaristia”, pubblicato nel settembre 2019 e frutto di dieci anni di lavoro del Gruppo ecumenico (Ökumenische Arbeitskreis, ÖAK), costituito da teologi cattolici e protestanti e fondato nel 1946 nella città tedesca di Paderborn. Lo studio, che contiene ricerche esegetiche e storiche, sostiene la tesi della convivenza nel corso dei secoli di diverse forme di cena eucaristica, scoperta che, secondo i teologi, legittimerebbe il superamento delle differenze teologiche interconfessionali su questo tema e non giustificherebbe più la «separazione delle Chiese».

Il destinatario della lettera, vescovo di Limburgo e presidente dei presuli tedeschi, monsignor Bätzing, ha colto l´occasione dell´inizio dell´assemblea di Fulda per rispondere alla Congregazione della fede e difendere dalle critiche il documento interconfessionale sull´Eucaristia, che lui sostiene «completamente». Secondo Bätzing la lettera della Congregazione della fede non sarebbe da percepire, come molti avrebbero affermato, come un «sonoro ceffone» ai vescovi tedeschi e a lui personalmente. Alcune critiche della Congregazione della fede al documento «sono azzeccate», ma altre «non colgono nel segno». Il documento “Insieme alla mensa del Signore”, ha affermato Bätzing, sarebbe solo un contributo alla discussione ad uso di cattolici e protestanti e se la Congregazione della fede non conviene su quanto descritto nel documento, allora, questo il senso dell´intervento di Bätzing, «ci dica come fare».

Sulla questione è intervenuto anche il presidente del Consiglio pontificio per l´unità dei cristiani, cardinale Kurt Koch, affermando che «se i vescovi tedeschi stimassero di più un documento di un gruppo ecumenico di teologi che una lettera della Congregazione della fede, allora nella gerarchia dei criteri dei vescovi ci sarebbe qualcosa che non va», ha detto il porporato in una intervista nel numero di ottobre di Herder Korrespondenz. Secondo il cardinale Koch la lettera della Congregazione della fede è un «serio e circostanziato confronto con il testo “Insieme alla mensa del Signore”». Nel documento del gruppo di teologi cattolici e protestanti, secondo Koch, si toccano questioni teologiche che «non possono essere semplicemente decise da una Chiesa locale».

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Il vescovo di Augusta, monsignor Bertram Meier, intervistato lunedì scorso dalla KNA sul tema dell´intercomunione, ha affermato di augurarsi due cose rispetto ai temi della lettera della Congregazione della fede: «da un lato l´intelligenza pastorale dei sacerdoti di ammettere eccezioni, dall´altro un´ulteriore, più approfondita, chiarificazione teologica sull´Eucaristia e il sacerdozio». Monsignor Meier, condividendo nella sostanza le obiezioni della lettera della Congregazione della fede al documento interconfessionale sull´intercomunione, ha concluso che «le condizioni per “l´ospitalità eucaristica” rimangono dunque come sono» e che rimane la regola «di ricevere la comunione dove si appartiene confessionalmente».

La lettera della Congregazione della fede sembra tuttavia non aver messo la parola “fine” alla pratica ecumenica dell´intercomunione, così come intesa dallo Ökumenische Arbeitskreis. Dal 15 al 16 maggio 2021, infatti, la città di Francoforte ospiterà la terza Giornata ecumenica della Chiesa, organizzata insieme da cattolici e protestanti. Già una anno fa, in occasione della presentazione dello studio sull´intercomunione, il padrone di casa, vescovo di Limburgo (alla cui diocesi Francoforte appartiene), monsignor Bätzing, aveva annunciato che la Giornata ecumenica sarebbe stata un primo banco di prova del documento “Insieme alla mensa del Signore”, affinché esso diventi pratica consolidata tra le due Chiese e «possa contribuire ad una apertura solidamente fondata e responsabile delle pratiche tenute fin qui».