Roma , sabato, 26. settembre, 2020 15:00 (ACI Stampa).
Continuano i lavori in modalità online dell' Assemblea Plenaria del CCEE sul tema “La Chiesa in Europa dopo la pandemia. Prospettive per il creato e per le comunità” . Il Cardinale Michael Czerny, Sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale Sezione Migranti e Rifugiati, rilascia un intervento sulle recenti sfide della pastorale migratoria in Europa e propone tre punti di riflessione.
In primo luogo il Cardinale presenta brevemente il Messaggio del Papa per la 106ma Giornata Mondiale de Migrante e del Rifugiato, che quest’anno si celebra domani, domenica 27 settembre. In secondo luogo vorrei illustra sinteticamente il lavoro della Sezione Migranti e Rifugiati, sottolineandone le attività realizzate durante la pandemia. Infine, spende qualche parola sulla missione comune della Chiesa universale e delle Chiese locali in relazione alla pastorale migratoria.
Riguardo al secondo punto, il Cardinale Czerny, sottolinea il compito principale della Sezione "quello di sostenere la Chiesa – a livello locale, regionale e internazionale - nell’accompagnamento delle persone in ogni tappa del loro percorso migratorio forzato".
"In questi ultimi mesi, in seguito a una riflessione congiunta, la Sezione ha prodotto quattro position paper strutturati attorno all’esposizione di una particolare criticità e conseguente elaborazione di una proposta operativa e soluzioni percorribili - sottolinea il Cardinale - regolarizzazione dei migranti in condizione di irregolarità; misure alternative alla detenzione dei migranti; accesso al territorio ai richiedenti di protezione internazionale".
"Nell’ottica degli avvenimenti che stiamo vivendo, il nostro trovarci tutti sulla stessa barca suona come un richiamo allo spazio essenziale comune della nostra umanità. Le soluzioni vanno affrontate insieme, in sinergia armonica con tutti gli elementi della famiglia umana e anche in costante considerazione di altri componenti della nostra casa comune. "Il mondo post-COVID-19 deve essere realizzato da tutti.”