Roma , lunedì, 21. settembre, 2020 17:00 (ACI Stampa).
“I mesi imprevedibili e sconvolgenti da cui veniamo ci testimoniano che davvero nulla sarà come prima”. Lo ha detto il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, aprendo i lavori del Consiglio episcopale permanente.
“Per quanto inattesa – ha osservato il Cardinale - la tempesta ha incontrato la reazione e l’impegno quotidiano di Istituzioni nazionali, regionali e locali; il coraggio e la dedizione umana e professionale di operatori sanitari, cappellani di ospedale e volontari delle Caritas e di altre associazioni. E che dire della testimonianza solidale offerta dalle nostre Chiese? Diocesi, parrocchie, comunità religiose, sacerdoti e laici sul territorio si sono fatti carico di vecchi e nuovi bisogni, a partire da chi si è ritrovato senza lavoro e alle prese con gravi difficoltà economiche, esposto a un’incertezza lacerante”.
Dal Cardinale Bassetti arriva un appello all’unità “più forte delle difficoltà come di ogni legittima differenza, che ci fa Chiesa, Popolo di Dio; un’unità che matura, appunto, radicandosi nella relazione con il Signore”.
“Il nostro contributo alla ripresa – ha spiegato ancora - ha la forma di un annuncio essenziale, radicato nel Crocifisso Risorto, che rimane l’unica vera novità che abbiamo da offrire al Paese; un annuncio lontano dalla tentazione di ridurre il Cristianesimo a una serie di princìpi, a una morale o a uno spiritualismo disincarnato; un annuncio che muove da un ascolto paziente, fino a lasciarsi interrogare e coinvolgere a fondo da quello che accade, sviluppando in noi un’umile comprensione e una solidale compassione per le persone ferite; un annuncio che rende liberi, perché introduce alla verità e narra la fedeltà di Dio anche in questo scenario; un annuncio che risponde a responsabilità educative, passa dalla celebrazione dei sacramenti e si concretizza in stili di vita e in segni visibili di servizio, di carità e giustizia, che ridonano speranza e rendono fraterna l’esistenza”.
La Chiesa oggi è un ospedale da campo – ha concluso Bassetti - “realtà che attende e impegna la nostra risposta: lontani dall’essere nostalgici, lamentosi o ripiegati su improbabili scorciatoie, sentiamo la responsabilità di affrontare strade nuove, lungo le quali ridisegnare il volto della nostra presenza ecclesiale. Si tratta di prendersi a cuore le persone, la loro dignità, la casa comune, il creato; di curare e custodire le relazioni, di coltivare e alimentare il dinamismo della comunione, che vive di incontro e di reale condivisione; di tessere con convinzione e gratuità una rete di alleanze sociali per promuovere insieme il bene comune, di ciascuno e di tutti”.