Napoli , sabato, 19. settembre, 2020 15:15 (ACI Stampa).
Si rinnova il prodigio di San Gennaro. Alle 10.01, il Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, ha aperto la teca, trovando il sangue già sciolto. Una celebrazione anomale, dopo quella di maggio, in pieno lockdown, che non permise nemmeno la processione in memoria della traslazione delle reliquie del Santo.
Posti contingentati in cattedrale, con sole 200 persone tra celebranti, autorità e tradizionale deputazione di San Gennaro, e senza le preghiere e i canti dei fedeli, da sempre tratto caratteristico della celebrazione.
I cittadini hanno comunque potuto assistere al prodigio dai maxi schermi o dai 300 posti allestiti sul sagrato della cattedrale. Il sangue di San Gennaro si scioglie tre volte l’anno: il 19 settembre, giorno dedicato al Santo; il 16 dicembre; e il sabato che recede la prima domenica di maggio. Se il sangue non si scioglie, questo è considerato di cattivo auspicio per la popolazione.
Nella sua omelia, il Cardinale Sepe, forse ad una delle sue ultime celebrazioni solenni prima della pensione, ha sottolineato che “dopo il lockdown, ci stiamo rendendo conto che niente è più come prima”, perché è cresciuta la nostra “responsabilità diretta”.
“Il COVID 19 – ha detto il Cardinale – è sempre in agguato, e altri virus infestano, non da oggi, la vita quotidiana di Napoli e del nostro territorio”.