Fano , mercoledì, 9. settembre, 2020 14:00 (ACI Stampa).
‘Servire e dare la vita’ è la proposta che l’Azione Cattolica Italiana propone non solo ai propri soci, ma alla Chiesa in vista della prossima Assemblea nazionale che doveva svolgersi nello scorso maggio, ma a causa del Covid 19 è stata rinviata al prossimo anno: “Siamo tutti convinti, però, che il 2020-2021 debba essere un anno particolarmente intenso, ricco, coinvolgente, determinante per rilanciare e sostenere la vita delle chiese diocesane e delle parrocchie, delle città e dei territori dentro cui l’Azione Cattolica è radicata” dicono i responsabili.
Nel proporre il brano evangelico (Mc. 10, 35-45) su cui meditare durante l’anno la presidenza nazionale di Azione Cattolica ha sottolineato il valore della generatività: “Diventiamo adulti quando siamo pronti a generare vita in altri, imparando a perdere, a lasciare qualcosa di noi per accompagnare e sostenere chi viene dopo di noi. Gesù concentra quasi tutta la sua predicazione su questo segreto fondamentale dell’esistenza. Non a caso il capitolo 10 del vangelo di Marco, di cui fa parte il testo scelto per questo anno, insiste sul pericolo delle ricchezze, che possono riempire a tal punto il cuore da renderlo sterile, intristito, senza affetto”.
Inoltre l’Azione Cattolica ha rimarcato che il Vangelo afferma che la vita è sempre ‘spiazzante’: “Se c’è una cosa che dovremmo aver imparato dalla pandemia è che la verità, almeno per il Vangelo, non coincide mai con una certezza rassicurante, perché la vita reale ci spiazza sempre, ad ogni curva.
Partendo da questo brano evangelico l’Azione Cattolica Italiana della diocesi di Macerata ha incontrato a Fano monsignor Ugo Ughi, già vice assistente generale dell’Associazione e delegato del Presidente della Commissione Episcopale per il Laicato presso la Consulta nazionale delle aggregazioni laicali (CNAL) ha sottolineato che proprio la pandemia ha evidenziato il valore della vita. “Abbiamo avuto modo - ha detto- nei mesi scorsi di ammirare la grande disponibilità di tanti, fino al sacrificio della vita, per i malati e per quanti sono stati duramente colpiti dalla pandemia. Sappiamo bene che i tempi difficili e le situazioni critiche sono tutt’altro che terminate. Se poi allarghiamo lo sguardo al mondo, ci accorgiamo che i bisogni e le attese sono ‘sterminate’. Non possiamo restare chiusi nel proprio piccolo mondo”.
Gesù ha sempre sottolineato che la Sua ‘gloria’ si compie con l’accettazione della croce e prospettando la ‘via della croce’ Gesù propone ai discepoli la via dell’amore, del dono di sé, dell’offerta della propria vita. Quindi Gesù cambia la visione della vita: “Il servizio autentico e pieno di Gesù è quello di donare la vita per amore: chi accoglie il suo dono è riscattato, è salvo, cammina dietro a Gesù… Con questo insegnamento Gesù e i discepoli stanno per arrivare a Gerusalemme, capolinea del loro cammino.