Ad ottobre, il 18, poi, l’ordinazione del nuovo vescovo ausiliare di Roma Sud, Dario Gervasi.
E domani, come dicevamo, la 15 giornata nazionale per la Custodia del Creato che avrà al centro delle iniziative nazionali la diocesi ferrarese. Oggi e domani due giornate di sensibilizzazione sulla cura e sulla custodia del creato, a partire dalle bellezze naturalistiche del territorio. Le iniziative sono state presentate in settimana dal vicario generale della diocesi di Ferrara-Comacchio, mons. Massimo Manservigi, da don Francesco Viali, direttore dell’ ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro, Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato, e da don Guido Catozzi, responsabile della Zona pastorale di Comacchio. “Nonostante l’incertezza causata dalla pandemia da Covid-19 – ha spiegato don Viali – la Cei ha deciso comunque di celebrare questa importante Giornata in presenza”. “Forte è l’interesse della Chiesa – ha aggiunto mons. Manservigi – per la cura del creato. Una sensibilità accresciutasi ulteriormente con la pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’ nel 2015”. Il Vicario generale ha evidenziato anche il forte connotato ecumenico che vedrà la collaborazione, in diocesi, con le altre Chiese cristiane. Questa mattina il Convegno nazionale nell’Auditorium delle Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia alla presenza, fra gli altri, di don Bruno Bignami, direttore ufficio Problemi Sociali Lavoro della Cei, la biblista Silvia Zanconato, di Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, di Atenagora Fasiolo, archimandrita e responsabile del vicariato arcivescovile di Toscana e Liguria della Sacra arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta e dell’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego. Domani la celebrazione reucaristica presieduta da Perego dalla concattedrale di Comacchio in diretta Rai.
Dal Nord al Sud con l’apertura del “mese del Creato” nella diocesi di Aversa con il vescovo Angelo Spinillo. Con il programma “A Piccoli Passi”, la diocesi cercherà di “dare continuità, tanto più in tempi di tale complessità, al proprio impegno di concreto accompagnamento alle comunità”.
“Siamo consapevoli che l’enciclica Laudato si’ ci provoca ad entrare nella prospettiva di una conversione piena ma il mondo di oggi non ha bisogno di ‘sentinelle’ pronte a denunciare la presenza del nemico. Il male è già arrivato, purtroppo, in termini di devastazione e degrado”, ha detto il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli, nell’omelia della messa di domenica scorsa in cattedrale.
Al via il Tempo del Creato (1 settembre-4 ottobre) anche nella diocesi di Messina-Lipari- Santa Lucia del Mela con una celebrazione eucaristica al santuario “Ecce Homo” di Calvaruso (Messina).
Nela diocesi di Tursi-Lagonegro un percorso annuale sul tema della salvaguardia del creato e della contemplazione della natura, sotto un profilo di spiritualità ecologica che vuole porsi “In ascolto del creato”. Il primo appuntamento è in programma oggi con un pellegrinaggio nel bosco.
Nella diocesi di Alghero-Bosa oggi, nella Casa Gioiosa del Parco di Porto Conte mattinata di studio sul tema “Nuovi stili di vita per un’armonia integrale dell’uomo con il creato”.
In Sicilia interviene sul tema della custodia del creato il vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, delegato della Conferenza episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia, la pace e la salvaguardia del Creato. “Mentre, ancora una volta, contemplando la creazione, attraverso la sua bellezza, siamo chiamati a cercare ed incontrare Dio – ha detto - , non possiamo non ascoltare il grido di sofferenza che in questi giorni giunge da più parti nella nostra terra di Sicilia che è tornata a bruciare, da San Vito lo Capo a Messina, colpite ancora una volta le Madonie, un territorio devastato dalle fiamme alimentate dal vento di scirocco e dalle alte temperature. Spettatori, inermi, abbiamo assistito alla mano criminale dell’uomo che si alza per deturpare e distruggere un immenso patrimonio di fauna e di flora, mettendo a repentaglio perfino la vita e la pacifica convivenza umana dei centri abitati”. Il presule, a nome dei vescovi della Sicilia, condanna “con forza ogni azione che mette in pericolo l’enorme patrimonio di biodiversità della nostra terra, nella speranza che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia” ed auspica “una presa di coscienza delle responsabilità personali sul ‘destino’ della nostra casa comune partendo dalla pulizia dei terreni privati, dalle opere di messa in sicurezza delle aree demaniali”.
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