La Habana , domenica, 20. settembre, 2015 19:35 (ACI Stampa).
Quando Benedetto XVI andò nel 2012, Fidel Castro volle andare personalmente a trovarlo. Era curioso di parlare con il Papa, voleva da lui discutere di Dio, e gli chiese persino dei libri da leggere. Il Papa ci pensò un po’, e poi una robusta cassa di libri fu inviata alla volta di Cuba, dopo il ritorno. Non si sa se Fidel li abbia letti, né quali libri siano. Ma questa volta, lo scambio con Papa Francesco è stato diverso. E ha riguardato una delle questioni che più di tutte hanno tormentato Fidel negli ultimi anni: la questione ambientale.
È un destino strano, quello che fa incrociare i protagonisti dei tempi. Fidel, l’uomo della revoluciòn, aveva già lasciato il potere al fratello Raul quando andò Benedetto XVI. Tanto Fidel era impetuoso, tanto Raul era calmo e posato. Di Fidel, la Chiesa cubana ricorda la persecuzione. Ma i vescovi ricordano anche quando lui si presentava alle loro riunioni, e li intratteneva con discorsi e conversazioni fiume. Lo fece, per esempio, ad una delle riunione del CELAM che si tenevano all’Habana, dove tenne i vescovi a parlare per quattro ore e mezza.
Fidel era fuori da ogni protocollo, perché faceva strabordare il suo pensiero. Raul, forse perché cresciuto all’ombra del fratello, ha deciso di mantenere un profilo più istituzionale, misura incontri e tempi degli incontri, sa quando apparire e scomparire.
Tanto che c’è qualcuno, nella Curia vaticana, che paragonato Fidel a Francesco e Raul a Benedetto. Un paragone un po’ azzardato. Anche se in fondo, Fidel e Papa Francesco hanno molte cose in comune. Il ragionato modo di porsi spontaneamente nella folla, i discorsi a volte lunghissimi, a volte tortuosi, che servono non solo a sviluppare il pensiero, ma a cercare di tenere incollato lo spettatore. L’amore per i colpi ad effetto, ma anche la consapevolezza che i simboli sono importanti.
Così, quando nel 1998 Giovanni Paolo II arrivò a Cuba per il primo, storico viaggio di un Papa en la isla, Fidel Castro smise la divisa di ordinanza, e si presentò in giacca e cravatta. Aveva intuito, Fidel, che la Santa Sede poteva essere un mediatore e una cassa di risonanza eccezionale per la causa della isla, per la rimozione del bloqueo che la attanagliava. E aveva avuto ragione.