“Nasciamo tutti con grandi aspettative per la nostra vita, aspettative che purtroppo decadono sempre più rapidamente con il crescere. La cosa più triste è incontrare un giovane che non attende nulla, non pensa sia possibile vivere incontrare qualcosa di bello e corrispondente alle proprio desiderio di felicità. I dati dei suicidi in America negli ultimi anni sono terrificanti. La meraviglia è la possibilità di stupirsi, di scoprire qualcosa di inaspettato, di incontrare una persona straordinaria e non rinchiudere immediatamente tutte queste cose negli schemi della nostra mente, nel già saputo. Il sublime entra nella nostra vita attraverso il quotidiano vivere. Dobbiamo dare fiducia a questa vita… Ci sono più cose in cielo e in terra… di quante noi ne possiamo sognare nella nostra filosofia”.
Perchè il Meeting ha scelto come spettacolo di apertura un racconto di Fëdor Dostoevskij, ‘Il sogno di un uomo ridicolo’?
“Il sogno di un uomo ridicolo, rappresenta esattamente ciò che l’uomo di oggi rischia di divenire: una persona per cui tutto è uguale, quindi nulla vale più la pena di essere provato. Se niente ha valore allora tanto vale suicidarsi, questo pensa il nostro protagonista, fino a che incontra una bambina disperata e da li… Dostoevskij descrive questo come un racconto fantastico, ma non nel senso di un racconto di finzione, ma secondo un significato diverso, più profondo, ovvero un racconto che permette di cogliere l’intangibile, il Mistero della realtà. Questo non è un esercizio letterario, ma una posizione originaria sana, riconquistata da adulto dall’autore rispetto a tutto il reale. Questo testo, grazie anche all’introduzione di una delle massime esperte al mondo sul tema, Tatjiana Kasatkina, direttrice del Centro di Ricerca Dostoevskij e la cultura nel mondo, dell’Accademia delle Scienze Russa, aiuterà sicuramente ad approfondire il titolo di questa Special Edition del Meeting”.
Perchè il Meeting rende omaggio a Fellini ed a Guccini?
“Lo stupore passa anche attraverso l’arte, anzi direi che è uno degli strumenti privilegiati, in grado di parlare direttamente al cuore delle persone saltando i tanti muri ideologici di cui la nostra mente è capace. Fellini ha saputo raccontare l’uomo in una maniera innovativa, senza pudori e senza prevalenza della necessità narrativa. E’ come se Federico giocando con la sua memoria, le sue esperienze, le persone che incontrava, cercasse di scoprire attraverso il cinema la poesia della vita, ovvero il senso profondo. I suoi film dopo tanti anni hanno ancora una forza espressiva impressionante e questo avviene solo davanti ad opere universali che parlano al cuore dell’uomo.
L’omaggio alla musica di Guccini nasce dall’incontro di una serie di amici ed estimatori del cantautore bolognese: Massimo Bernardini, Brunori Sas, Malika Ayane, Matteo Zuppi. Guccini non si definisce un artista, ma in molte sue canzoni è possibile cogliere intuizioni illuminanti espresse con un gusto e una passione che contraddicono il cinismo con cui si ripara dal mondo. Nel brano ‘Vorrei’, reinterpretato da Brunori, per esempio, condividiamo con lui il desiderio di un grande amore capace di illuminarci il presente, un rapporto che ci strappa dai pensieri e ci getta con slancio verso la vita. Direi che il Meeting parla di questo”.
Il Meeting si chiuderà con un grande spettacolo: cosa è necessario per mantenere viva la meraviglia?
“La festa del 22 agosto, sarà condotta da un grande amico mio e del Meeting: Gioele Dix. Con lui incontreremo tanti altri amici che in questi anni si sono esibiti al meeting e con cui ci si è continuati a sentire e in alcuni casi, sono nate veramente belle amicizie.
Come nel caso della compagnia ‘Caracalla Dance Theatre’ di Beirut, o come con Mirna Kassis, cantante straordinaria di origine siriana, più volte presente nel programma della manifestazione e con noi per questo momento di festa. Giacomo Poretti, Bennato, Tosca, Davide Van De Sfroos sono altri amici ospiti della serata. Inoltre durante la serata avremo modo di collegarci con alcune delle 100 piazze che quest’anno si collegheranno con il Meeting per salutarli e avere un feed back a caldo su questa Special Edition in formato digitale”.
Allora, quale compito avrà la cultura (intesa come arte e spettacolo) nel ricostruire il tessuto sociale dell'Italia?
“Credo che il cuore degli artisti, la spiccata sensibilità che li caratterizza sia un’arma potente contro il dilagare del cinismo. Gli artisti sono i ricettori più sensibili della poesia presente nel reale, attraverso le loro opere rimane aperto un varco con il Mistero che permea il nostro quotidiano”.
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