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La Diocesi di Roma: V Prefettura, San Giovanni, Monti e l'Esquilino

Il viaggio di ACI Stampa alla scoperta delle 36 prefetture della Diocesi di Roma

La Basilica parrocchiale di Santa Croce in Gerusalemme |  | Wikicommons La Basilica parrocchiale di Santa Croce in Gerusalemme | | Wikicommons

Conta 8 parrocchie la V Prefettura della Diocesi di Roma. Come le prime quattro anche questa fa capo al Settore Centro e i territori interessati sono i Rioni Monti ed Esquilino.

Probabilmente non tutti sanno che la Cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano, è anche parrocchia. In quanto Cattedrale della sede primaziale della Chiesa Cattolica ha il titolo di “Omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mater et Caput”.  All’interno della Basilica vi sono sepolti 22 Sommi Pontefici, l’ultimo dei quali è Leone XIII. La cura pastorale è affidata al clero diocesano.

Non lontano da San Giovanni, percorrendo via Merulana ci si imbatte nella parrocchia dei Santi Marcellino e Pietro al Laterano. La chiesa, risalente al IV secolo, venne fatta ricostruire intorno al 1750 dietro disposizione di Papa Benedetto IV. Affidata al clero diocesano, è titolo presbiterale assegnato al Cardinale Dominik Duka.

Nei pressi della Basilica di Santa Maria Maggiore sorge la parrocchia di Santa Maria Maggiore in San Vito. Sede parrocchiale dal 1824 per volere di Papa Leone XII, la sua costruzione fu completata nel 1477. E’ affidata al clero diocesano.

Fa parte della V Prefettura anche la parrocchia dei Santi Martino e Silvestro ai Monti. Basilica minore, la sua costruzione fu iniziata nel IX secolo. Ricostruita più volte, la sua attuale forma risale al XVII secolo. Affidata ai Carmelitani, il suo cardinale titolare è il polacco Nycz, Arcivescovo di Varsavia. La chiesa ha avuto come titolari anche due futuri Papi, Pio XI e Paolo VI, e il Beato Alfredo Ildefonso Schuster.

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E’ sede parrocchiale anche la Basilica minore di Santa Croce in Gerusalemme, nel Rione Esquilino. La sua costruzione ebbe inizio nel IV secolo, ma dopo numerosi interventi l’aspetto attuale risale al 1758. Nella basilica sono conservate alcune reliquie della Passione del Signore e vi riposa la venerabile Antonietta Meo, detta Nennolina. Affidata al clero diocesano, è titolo cardinalizio assegnato al Cardinale Juan Josè Omella.

Rimanendo all’Esquilino possiamo incontrare la parrocchia di Sant’Eusebio, risalente al XIII secolo. Assegnata in un primo tempo ai Gesuiti, dal 1889 vi lavora invece il clero diocesano. Il Cardinale americano DiNardo è il titolare della chiesa.

Ancora all’Esquilino, nei pressi della Stazione Termini, sorge la parrocchia di Santa Bibiana. Costruita nel XIII secolo, è sede parrocchiale dal 1953. Il restauro nel Seicento porta la firma di Gian Lorenzo Bernini. E’ affidata ai Figli della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.

Infine, sempre all’Esquilino, ecco la parrocchia di Santa Maria in Domnica alla Navicella. Basilica minore, è stata eretta sul Monte Celio nel VII secolo. Ha subito numerose modifiche architettoniche la più importante delle quali venne diretta dall’architetto Andrea Sansovino. E’ affidata alla Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo.