Padova , venerdì, 14. agosto, 2020 16:00 (ACI Stampa).
Dio è la fonte principale del senso dell’umorismo ma noi non lo capiamo più. E’ partito da questa convinzione l’arcivescovo statunitense Fulton John Sheen nello scrivere il libro "I sette sacramenti" proprio per aiutare a riscoprire la profonda vena umoristica del Creatore, ormai misconosciuta «perché gli uomini vivono in un mondo che è diventato decisamente troppo serio».
Nato nel 1895 negli Stati Uniti, diventato vescovo e moderno apostolo della fede, monsignor Sheen per decenni, a partire dal 1930, è diventato popolare con le sue trasmissioni in radio e in tv, vincendo due Emmy Award e guadagnandosi anche la copertina di Time con lo slogan che dava il titolo alla sua trasmissione più nota: “La vita vale la pena di essere vissuta”. Non si contano le conversioni avvenute grazie al suo apostolato. Gli è stata affibbiata l’etichetta di “telepredicatore”, che in qualche modo lo ha associato a un fenomeno mediatico da cui era profondamente estraneo.
Il suo successo monsignor Sheen lo attribuiva all’unico suo unico merito, ossia imitare la predicazione del Cristo. Per annunciare il Vangelo, Gesù ha fatto ricorso a immagini umoristiche e poetiche quali cammelli e crune d’ago, volpi, passeri e gigli del campo, mostrando in ogni cosa visibile un significato invisibile…Questo è, se vogliamo, il meccanismo segreto dei sacramenti istituiti da Gesù, che combinano elementi visibili e concreti, magari persino prosaici, con la realtà eterna e invisibile.
Questo grazie a quello speciale senso dell’humor celato nella grazia divina. Ecco quindi “svelato” il nesso, a tutta prima incomprensibile, tra umorismo e sacramenti, qualcosa a cui l’uomo del Ventesimo secolo non è più contiguo, non è più in sintonia e a cui invece Sheen riconduce, servendosi di un linguaggio semplice e di immagini concrete e quotidiane. Un’opera che finalmente è stata resa disponibile in italiano, grazie all’iniziativa della casa editrice Ares. Con un tono brillante, vivace, ma mai banale. Al suo sguardo sempre aperto la realtà fornisce continuamente segni dell’invisibile che si nasconde dietro il visibile, con quella capacità che era diffusa in tempi "più felici" e oggi sembra essere perduta.
Il testo è apparso negli Stati Uniti nel 1964 e pertanto fa riferimento ai riti anteriori alla riforma voluta dal Concilio Vaticano II. Tuttavia la sostanza dei sacramenti non è cambiata e le stesse riflessioni sugli aspetti rituali costituiscono un arricchimento per una migliore comprensione del sacramento stesso.Tutto appare semplice, immerso nella nostra esperienza di tutti i giorni. Ecco, ad esempio come l’autore spiega la necessità “fisica”, per un credente, di incontrare Cristo nei sacramenti: il vescovo, infatti, lo ha fatto notare ad una signora che gli spiegava di non riuscire a credere all’Eucarestia come corpo di Cristo.