Roma , sabato, 8. agosto, 2020 11:00 (ACI Stampa).
La preghiera è respiro dell'anima. Se questo è vero per i santi ciò lo deve essere, tanto più, per tutti i cristiani che vogliono camminare dietro a Cristo. Leggendo la vita degli amici di Dio troviamo, spesso, delle indicazioni non solo interessanti ma utili per la vita cristiana.
In modo particolare, scorrendo gli atti del processo di canonizzazione di Domenico di Guzman (3 luglio 1234), leggiamo che il santo viveva, sempre, assorto in preghiera: per strada, in chiesa, in cella, in viaggio. Il luogo mutava , ma non il desiderio di unirsi a Dio.
Per il canonico di Osma, la preghiera è il fulcro di tutta la giornata e di ogni azione. Ciò è tanto vero, soprattutto, se osserviamo che, ai suoi frati, indicò questa modalità come costante sia per la loro formazione che per il loro apostolato.
Nelle Costituzioni della famiglia domenicana, al secondo capitolo, si legge che:”Fratres exemplum sequntur S.Dominici qui in domo et in itinere, die ac nocte, asiduus erat in officio divino et in oratione atque magna cum devotione mysteria divina celebrat “.
Il passo è essenziale per comprendere il modo di pregare del santo: non voleva la sola preghiera liturgica ma quella che, accanto a questa, consentisse di essere sempre in colloquio con Dio.